Inquietudini musicali

Il mio iPod ospita un numero notevole di brani di musica classica: sinfonie, concerti, opere, sonate per pianoforte e così via.
Ho impostato la riproduzione casuale per brani e non per album: ciò significa che l’iPod, invece di proporre, ad esempio, l’intera Sinfonia n. 5 di Beethoven, dal primo all’ultimo movimento, sceglie, casualmente, il terzo movimento per poi passare alla marcia funebre di Sigfrido (dal Crepuscolo degli dei di Wagner) o a un coro del Passione secondo San Matteo di J. S. Bach.

Ho lasciato così l’iPod per una settimana. Oggi ho impostato nuovamente la riproduzione casuale per album: ha scelto il Messiah di Händel, dall’inizio alla fine. Poi è passato a una sonata per pianoforte di Beethoven: tutti e quattro i movimenti, uno di seguito all’altro. Infine la Sinfonia n. 5 di Čajkovskij.

L’ascolto isolato dei singoli movimenti mi lasciava insoddisfatto e, in alcuni casi, persino nervoso. L’ascolto dell’intera composizione, invece, mi rasserena.
C’era qualcosa di incompleto nei singoli brani: il discorso non si concludeva, rimaneva incompiuto.

Quello che mi chiedo è come mai alcune trasmissioni radiofoniche facciano la stessa operazione del mio iPod: proporre l’ascolto di un solo movimento, magari esaltandone la bellezza rispetto al resto della composizione.

6 commenti su “Inquietudini musicali

  1. Non conosco le trasmissioni radiofoniche a cui ti riferisci: l’unica che ho ascoltato, ma anche raramente, è quella della rai, che di solito propone anche intere opere dalla durata non indifferente.

    Comunque il motivo è semplice: vengono proposti non singoli movimenti a casaccio, ma i singoli movimenti conosciuti di un’opera che, di solito, non è famosa da capo a fondo. Ad esempio il primo tempo del Chiaro di luna di beethoven, l’ Adagietto della quinta di Mahler. In realtà non sono divenuti famosi per la loro bellezza (non sto dicendo che questi pezzi proposti spesso siano brutti, ma solo che la valutazione avviene su un altro livello) bensì per altri parametri, che possiamo riassumere nella parola “popolarità”, che va a braccetto, a volte, con “facilità d’ascolto”.

    Ti senti soddisfatto sentendo tutta una sinfonia o un concerto completo perché i compositori tonali avevano un’idea molto definita della forma, e l’opera veniva vista nella sua compiutezza, con un’alternanza abbastanza stabile di tempi veloci e lenti in modo da poter avere un’unità definita, un’inizio e una fine nel quale tensione e distensione si alternano per creare arte.
    Sentire solo un movimento, magari comunque bellissimo, è come leggere un capitolo di un libro, oppure un libro di una trilogia. Ha il suo valore, ha la sua compiutezza anche così, ma leggere tutto è un’altra cosa.

    Valerio

  2. Si dice il peccato ma non il peccatore… 😉
    Non mi riferivo, comunque, a Radio Tre Suite, che propone concerti interi anche per due – tre ore.
    Quanto al discorso sulla popolarità che va a braccetto con la facilità, concordo in pieno!

  3. Ci sarebbe anche da discutere sul fatto che noi ci permettiamo di ascoltare il Messia di Haendel o l’ottava di Mahler mentre siamo in tangenziale o in coda all’USL.
    Quest’uso è assolutamente astruso da quanto previsto dall’autore e dai fruitori originali.

    (è anche un po’ il suo bello)

    Mi viene in mente anche la recente polemica sulla maratona in NYC, ma quello è un caso estremo.

    Il discorso è lungo, e sarebbe pure estendibile a cose come l’illuminazione notturna del Duomo di Milano.

    Mi ripeto: sono contento che si possa fare.
    Anche in un “dopobomba” mi dispiacerebbe fare a meno della musica prête à porter.

    Comunque, se usi molto l’ipod, occhio alle cuffie:
    http://weissbach.splinder.com/post/14544192

  4. Weissbach: Il discorso è, effettivamente, molto lungo e l’iPod è solo la proverbiale punta dell’iceberg.
    Non essendo un esperto di musica, ma un semplice appassionato, ho preferito limitarmi a una constatazione e a un piccolo sfogo personale.

    L’esempio dell’illuminazione notturna del Duomo mi è chiaro (anche se a Milano aveva sollevato qualche polemica l’illuminazione colorata del Castello Sforzesco, mi pare che anche Eco avesse scritto qualcosa), mentre il riferimento alla maratona di NYC mi sfugge!

  5. Questa me la ero persa, per quanto abbia usato l’iPod con scopi simili (un bell’allegro con fuoco quando esco di casa e riesco a prendere il treno anche se sono in ritardo, un Largo e perdo pure il treno successivo!)

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