Mesopotamia, qualche millennio prima di Cristo.
Alalgar: Buongiorno, Alulim.
Alulim: Buongiorno, Alalgar.
Alalgar: È molto tempo che non ci vediamo.
Alulim: Lo so, lo so, è che ultimamente ho molto da fare.
Alalgar: È sempre così: appena uno fa un po’ di soldi si dimentica degli amici…
Alulim: Soldi? Magari, caro Alalgar, fossi diventato ricco come tu sembri credere!
Alalgar: Andiamo, non mi dire che le tue invenzioni non ti hanno portato fama e ricchezza!
Alulim: Fama, sicuramente; ricchezza, neanche un po’; guai, moltissimi.
Alalgar: Guai?
Alulim: Domani devo presentarmi davanti al re. Mi hanno accusato di ostacolare il progresso.
Alalgar: Ostacolare il progresso? Tu? Un inventore?
Alulim: Hai presente, quell’idea di cui ti parlavo fin da ragazzo?
Alalgar: Quale, quella dell’acqua calda?
Alulim: No no, quell’altra.
Alalgar: Adesso ricordo, la scrittura!
Alulim: Esatto, la scrittura.
Alalgar: E perché mai la scrittura dovrebbe ostacolare il progresso?
Alulim: Beh, sai, è questa cosa del testo…
Alalgar: Il testo?
Alulim: Sì, il testo. Quei segni che incidi sulla tavoletta di argilla.
Alalgar: Ah, ho capito. Scusa, ma questi termini tecnici…
Alulim: Non ti preoccupare: accade sempre così. È difficile abituarsi a termini tecnici come “lettera” e, appunto, “testo”, ma poi con il tempo ci si abitua.
Alalgar: Ne dubito: a certe astrusità, secondo me, non ci si può proprio abituare. Ma continua a raccontare.
Alulim: Il testo, dicevo, si può copiare.
Alalgar: Ma, se ricordo bene quello che mi raccontavi anni fa, questo è uno dei punti di forza della scrittura.
Alulim: È quello che pensavo anche io. Eppure gli oratori sostengono che questa replicabilità sia pericolosa. Secondo loro, il fatto che i loro discorsi diventino tavolette di argilla che chiunque può leggere e copiare danneggerebbe il loro lavoro. Alla fine, nessuno inventerebbe nuovi discorsi: perché impegnarsi, se poi il primo che passa può copiare e diffondere velocemente quanto faticosamente creato?
Alalgar: Quindi, secondo gli oratori, dovremmo rinunciare alla scrittura?
Alulim: Loro propongono degli usi più limitati: tenere la contabilità, ad esempio. Hai presente: quante pecore possiedi, quanti sacchi di grano ti deve il tuo vicino, quanti ne devi tu al re… cose così.
Alalgar: E tutto il resto? Se io volessi scrivere la storia della mia famiglia?
Alulim: Molto probabilmente, da domani sarà ufficialmente proibito farlo. E si vocifera che ci saranno pene molto severe, anche se pare che siano ancora indecisi tra il taglio della mano, che ha scritto, e la cavatura dell’occhio, che ha letto.
Alalgar: Terribile!
Alulim: Pare che le guardie del re abbiano già catturato un tizio che vendeva tavolette di argilla lasciando agli acquirenti la possibilità di copiare alcune storie e discorsi degli oratori. Non si sa più nulla di lui.
Alalgar: E tu, cosa rischi?
Alulim: Non lo so. Probabilmente verrò esiliato.
Alalgar: Esiliato?
Alulim: Sì, esiliato. Penso che me ne andrò in Grecia.
Alalgar: Certo che non me lo sarei mai aspettato. Insomma, ero convinto che saresti diventato ricco e famoso, con queste tue trovate. Invece…
Alulim: Invece verrò cacciato dal regno e la mia invenzione verrà cancellata dalla faccia della terra. Penso che non si parlerà più di scrittura.
Alalgar: Un vero peccato, secondo me.
Alulim: Non so… Certo, quelli che hanno parlato di fine della civiltà sicuramente esagerano, però non credo che la scrittura sia poi così importante. Alcuni entusiasti dicono addirittura che è l’inizio della civiltà, che prima di questa mia idea si era fermi alla preistoria… esagerati! Se ne può anche fare a meno, e continuare come si è sempre fatto: ascoltare e ripetere, ascoltare e ripetere.
Alalgar: In effetti, si è sempre fatto così. Non vedo perché cambiare.
Questo dialogo è il mio modo di festeggiare il BlogDay (no, quest’anno niente consigli: ci sono già tutto l’anno, nella colonna qui a destra, con il titolo Letture interessanti).
è bellissimo! 🙂
Lo sai che scrivi benissimo? Non capisco come mai tu non abbia ancora vinto il premio Nobel…
(non mi ero accorta della nnuova funzionalità ed ho voluto subito provarla…)
E se invece di essere nella Mesopotamia di qualche millennio prima di Cristo, fossimo nella nostra epoca, chi sarebbe il re e quale l’invenzione?
Buon Blogday.
Pensa che molti alla fine del XIX secolo erano contrari all’illuminazione pubblica perché ritenevano che avrebbe “reso più sicuri di sé i criminali”…
@Galatea: Grazie (per il Nobel, mi permetto di girare il tuo commento all’Accademia di Svezia 😉 )
@luca massaro: Youtube, Filesharing e in generale internet. All’inizio avevo in mente un dialogo ancora più esplicito, ma alla fine ho preferito tenermi più sul generale.
@Weissbach: Infatti è risaputo che è meglio percorrere i vicoli bui, evitando i viali illuminati!
Potente allegoria, dovrebbero trarne uno spot della pubblicità progresso, altro che “la pirateria è un reato”
@ferrigno: Se poi il confronto è questo, hai proprio ragione