L’amico Cantor, in un commento al dibattito oramai europeo sulle ricerche sulle cellule staminali, cita la mia recensione del testo di Severino Sull’embrione.
Il discorso di Severino, e quindi anche la mia recensione, è squisitamente filosofico. Il commento di Cantor, invece, è prettamente politico. La ricerca sulle cellule staminali è infine un problema scientifico.
Scienza, filosofia, politica: come si intrecciano questi tre temi?
John Maynard Keynes scrisse in una lettera alla moglie Lydia che “l’economista non è il re, è vero. Ma dovrebbe esserlo!” (citato in F. Galimberti, L’economia spiegata a un figlio, Laterza, 2004, pag. 22).
Keynes aveva scarsa fiducia nei politici, e probabilmente a ragione. Tuttavia è tutto da dimostrare che uno stato retto da economisti sarebbe migliore di uno retto da politici: magari un economista sarebbe riuscito ad evitare la Grande Depressione, ma avrebbe sicuramente commesso altri errori (gli economisti sono, dopotutto, anche loro semplici uomini, e gli uomini sbagliano) e trascurato altri temi con conseguenze forse più gravi della crisi del 1929. È meglio augurarsi che ognuno continui a fare il proprio lavoro: che i politici si occupino dello stato e gli economisti di economia.
Lo stesso vale ovviamente per scienziati e filosofi: un governo di scienziati o di filosofi potrebbe anche non essere migliore di quelli attuali, e anzi molto probabilmente sarebbe peggiore.
È comunque meglio per tutti, politici, economisti, scienziati e filosofi, se i primi sono disposti ad ascoltare gli altri.
Ecco il nocciolo del problema: quali sono gli argomenti per i quali i politici dovrebbero ascoltare scienziati e filosofi?
La scienza, semplificando e banalizzando, è lo studio della struttura e comportamento del mondo. La filosofia, sempre semplificando e banalizzando, è lo studio della struttura e comportamento della conoscenza e della realtà.
Il politico dovrebbe chiedere allo scienziato, e lo scienziato dovrebbe avere la pazienza di rispondere, come funziona il mondo, come vanno in realtà le cose. Al filosofo, invece, dovrebbe chiedere cosa quali discorso hanno senso e quali no.
La risposta è schematica e quindi difficilmente applicabile alla realtà. Eppure sarebbe bello se i politici, tutti i politici, prima di aprire bocca su tematiche indubbiamente importanti e politiche come il finanziamento di cui sopra, si chiedessero, ma soprattutto chiedessero ad altri e ascoltassero le risposte “ma come funziona davvero la ricerca che dobbiamo decidere se finanziare o vietare?”, “come funziona il congelamento degli embrioni?”, “quale è la differenza tra persona, individuo e essere vivente?”, “ha senso legare il concetto di dignità e protezione a quello dei diritti?”.
Sarebbe bello. Per capire invece cosa dicono e chiedono davvero i politici, si può leggere questo interessante articolo di Massimo Adinolfi.