Quando Siegmund incontra Sieglinde non sa di essere il di lei fratello. Non che le cose cambino, una volta scoperta la parentela: i due si abbandonano alla passione.
Nella prima giornata della tetralogia L’anello dei Nibelunghi avviene così una duplice trasgressione della legge degli dei: Sieglinde, oltre ad essere sorella di Siegmund, è infatti “legittima” consorte di Hunding. Le virgolette sono, per un moderno, d’obbligo: Hunding rapì Sieglinde anni prima; ma questo è, per il mito narrato da Wagner, un dettaglio irrilevante: quello che conta è l’incesto e l’adulterio.
Il giorno seguente Siegmund si batterà con Hunding, per vendicare i torti subiti e per antiche rivalità. Siegmund è favorito: possiede Nothung, la spada invincibile. Non può perdere.
La dea Fricka però vuole punire Siegmund e Sieglinde per il loro comportamento e, sia detto tra parentesi, vuole anche punire il fedifrago Wotan: i due fratelli sono infatti figli del dio e di una mortale. Così, semplificando un po’ la storia, Nothung si spezza e Siegmund muore.
È passato più di un secolo da quando Wagner raccontò questa storia ai tedeschi, e già all’epoca gli dei non abitavano più i luoghi degli uomini.
Niente più duelli e niente più spade invincibili che si spezzano: oggi, che la legge è degli uomini e non degli dei, ci sono i tribunali.
Eppure si ha la sensazione che la dea Fricka viva ancora tra noi.
In Germania due fratelli, conosciutisi solo in età adulta, si amano. La legge tedesca proibisce l’incesto, e il fratello è già stato condannato a due anni di carcere.
Ci possono essere solidissime ragioni culturali e sociali per proibire l’incesto. Eppure i vari appelli alle leggi della natura suonano come appelli al divino, con tanto di collera degli dei (con notevole delicatezza: i figli disabili della coppia), e non come serie considerazioni antropologiche.
A “Sentieri” sta capitando qualcosa di simile: J.B. ha sedotto la cugina neomaggiorenne (politically correct) con l’unico scopo di punire la madre (di lui), rea di averlo abbandonato in tenera età. La fanciulla non era consapevole del “fattaccio”, a differenza dei fratelli tedeschi, entrambi ignari della cosa, ma il tuo post non era su questo, ovviamente…
Non era su questo, è vero, però scoprire simili altarini in “Sentieri” mi sembra una ottima risposta a chi sostiene che sia contro la morale universale…
Ti si apre un mondo, vero?
avevo sentito una storia simile anche in francia, due fratelli con tanto di esercito di prole sanissima.
quante menate… lasciateli in pace punto e basta…