Domenica scorsa ho ascoltato la Nona di Beethoven.
Il concerto, parte del Ludwig van Festival dell’Orchestra della Svizzera italiana, doveva originariamente essere all’aperto, poi causa pioggia si è tenuto all’interno della sala del Lac, il centro culturale di Lugano. Mantenendo comunque la formula dell’evento eccezionale e gratuito, vista la presenza di vari cori della regione e l’allestimento di uno schermo nella hall del centro culturale – il che ha verosimilmente portato in sala un pubblico nuovo, non avvezzo ai riti della musica classica.
Così alla fine del primo movimento c’è stato qualcuno che ha osato applaudire, subito intimorito dagli sguardi severi dei vicini avvezzi al rigido rituale della musica classica. Poi magari uno a casa di legge la Lettura della nona sinfonia di Massimo Mila, e – vado a memoria – scopre che alla prima esecuzione il pubblico viennese proruppe in un applauso spontaneo nel bel mezzo del secondo movimento.
Insomma, puoi portare la musica classica in piazza; ma portare gli applausi nella musica classica, no.