Res extensa

Pensare ad un libro è cosa radicalmente diversa da prenderlo in mano e iniziare a sfogliarlo. Nel primo caso si ha a che fare con un pensiero, una idea, nel secondo con un oggetto materiale, fisico.
È la differenza cartesiana tra res extensa e res cogitans, tra le cose estese nello spazio e nel tempo e le cose pensate e pensanti.
Per Cartesio vi è una etereogeneità assoluta tra i due generi di esistenze: un abisso separa i pensieri e le cose. Il problema è comprendere come questo abisso venga colmato, perché indubbiamente viene colmato: gli uomini sono anima ma anche corpo (più complicata la questione per gli animali, i quali potrebbero, sostiene Cartesio, essere solo corpo privo di anima e intelletto). Continua a leggere “Res extensa”

Non ci credo, non ti credo

Cartesio invita a compiere un gesto all’apparenza semplice, in realtà terribilmente complesso: dubitare di tutto. La vera conoscenza non può che iniziare dal dubbio radicale e totale: immaginare che tutte le nostre conoscenze siano sbagliate, una mera illusione, un inganno.
La realtà potrebbe essere radicalmente diversa da quella che, intuitivamente, ci appare: il mondo potrebbe non esistere, il nostro corpo potrebbe essere molto diverso o, addirittura, potrebbe non esserci affatto.
Per quanto assurde possano sembrare queste ipotesi, occorre prenderle in considerazione, valutarle. Continua a leggere “Non ci credo, non ti credo”

Le fondamenta di Cartesio

Riassunto: al mondo esistono troppi libri e occorre trovare un modo per stabilire quali libri è bene leggere e quali, invece, bruciare.

Dopo Socrate, vediamo cosa riusciamo ad imparare da un altro grande nome della filosofia: Cartesio. Continua a leggere “Le fondamenta di Cartesio”