L’uomo esiste nello spazio e nel tempo: non c’è pensiero che non abbia una estensione spaziale e temporale, non c’è esperienza che non si situi in un luogo e in un tempo, per quanto vaghi e indefiniti essi possano essere.
Solitamente, si considera il vincolo spaziale meno rigido di quello temporale: così ad esempio Kant, che concede al tempo un primato sullo spazio. È tuttavia un primato relativo: non è semplice pensare al di fuori dello spazio, avere un concetto completamente indipendente dal pensiero del luogo.
Persino l’anima, per coloro che credono in una sua esistenza separata dal corpo, occupa comunque uno spazio, è in un qualche luogo più o meno preciso e delimitato: si immagina infatti una anima in grado di vedere, parlare o ascoltare, e sono tutte operazioni possibili solo a partire da un punto di vista o di ascolto. Continua a leggere “L’eterno scandalo”