Enzo Bianchi, priore della comunità di Bose, a proposito de L’illusione di Dio di Richard Dawkins:
Ma, prosegue [Dawkins], «la triste verità è che quella religione pacata e onesta è numericamente trascurabile». Frase molto indicativa dei criteri usati per valutare il cristianesimo.
In effetti si cercherebbe invano, nelle quattrocento pagine infarcite di riferimenti a predicatori ignoti al pubblico italiano o anche solo non anglosassone, una disamina attenta e critica al fenomeno religioso e alla testimonianza cristiana nella storia e nel mondo contemporaneo. No, vi si trova solo l’antico vizio di confrontare le proprie teorie (buone, ovviamente) con la prassi (cattiva) degli altri, imputando alla religione qualsiasi comportamento nefasto o incoerente dei suoi seguaci e ascrivendo invece a un inesistente ateo ideale tutti i pregi del libero pensatore.
Enzo Bianchi, Com’è banale questo bio-ateo, “La Stampa”, 21 settembre 2007