Ieri, cercando un’immagine per impaginare un’intervista di Marco Cagnotti ad Amedeo Balbi sulle onde gravitazionali primordiali, ho scoperto che le bellissime immagini presenti sul sito del Jet Propulsion Laboratory della Nasa si possono utilizzare liberamente.
“Afghanistan, lo sguardo dei suoi fotografi” è la mostra che si aprirà domani, venerdì 4 ottobre, allo Spazio Reale di Monte Carasso (Svizzera).
Centoquaranta scatti di un Paese che negli ultimi tempi è uscito dal cono di luce dei media internazionali. Centoquaranta scatti, selezionati da Gianluca Grossi, di 19 fotografi afghani, tra cui quattro donne, che raccontano la loro terra.
La mostra è molto bella, tutte le fotografie (che si possono acquistare) meritano uno sguardo attento. Alcune immagini sono molto forti – ma non nel senso in cui uno potrebbe aspettarsi – e spero vivamente che, dopo Spazio Reale, “Afghanistan, lo sguardo dei suoi fotografi” verrà esposta in altri spazi, in Svizzera o in Italia.
Dimenticavo: l’esposizione rimarrà aperta fino al 24 novembre. Orari di apertura: venerdì 16-19, sabato e domenica 14-18. Domenica prossima, 6 ottobre, alle 17.30, lo Spazio Reale ospiterà un incontro con una delle fotografe, Hanifa Alizada.
Una delle cose belle della tecnologia sono i metadati, ossia i dati sui dati o, per evitare la ripetizione, le informazioni sui dati.
Per capirci: la fotografia che ho appena scattato sono i dati, il fatto che l’abbia scattata io alle 22:45 di sabato primo agosto 2009 con una Nikon D40X sono i metadati. E sono una gran bella comodità. Prima dell’era digitale, o avevi una memoria di ferro, o eri molto ordinato oppure non avevi modo di scoprire dove e quando una certa foto era stata scattata.
Già, dove. Se io sono, poniamo, nel luogo x e fotografo con un teleobiettivo il luogo y, qual è il luogo della fotografia? X, dove si trova la macchina fotografica, oppure Y, dove si trova l’oggetto fotografato?
Il luogo di questa fotografia è Lugano, dove ci sono stati i fuochi d’artificio del primo agosto, festa nazionale svizzera, oppure il paesino della Val Capriasca da dove è stata scattata la fotografia?