Tu sei quello che tu vuoi
ma non sai quello che tu sei
Franco Battiato e Manlio Sgalambro, Il vuoto, 2007
Tu sei quello che tu vuoi
ma non sai quello che tu sei
Franco Battiato e Manlio Sgalambro, Il vuoto, 2007
Breve resoconto dell’incontro su Musica e spiritualità, tenutosi presso l’aula magna Università degli Studi – Milano Bicocca il 19 marzo 2006.
Il tema centrale dell’incontro, dedicato alla memoria di Alessandro Nangeroni, studioso e ricercatore di temi antropologici e religiosi, è la musica come linguaggio spirituale e quindi universale, segno di unione dei popoli. Gli organizzatori hanno giustamente pensato di inserire, tra un intervento e l’altro, degli interessanti momenti musicali e spirituali. Continua a leggere “Musica e spiritualità”
Itinerario attraverso le tradizioni musicali di ebraismo, cristianesimo e Islam.
Partecipano Franco Battiato, Angelo Branduardi, Moni Ovadia
Nel corso dell’incontro sono previsti gli interventi di:
Marcello Fontanesi, Rettore dell’Università degli Studi di Milano – Bicocca
Daniela Benelli, Assessore alla Cultura culture e integrazione della Provincia di Milano
Paolo Branca, docente presso l’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Elio Franzini, docente presso l’Università Statale di Milano
Gabriel Mandel Khan, Vicario generale per l’Italia della Confraternita Sufi Jerrahy Halveti
Università degli Studi – Milano Bicocca
Mercoledì 29 marzo, ore 15, Aula Magna
uh! com’è difficile restare calmi e indifferenti
mentre tutti intorno fanno rumore
in quest’epoca di pazzi ci mancavano gli idioti dell’orrore.
Ho sentito degli spari in una via del centro
quante stupide galline che si azzuffano per niente
Franco Battiato, Bandiera Bianca, 1981
Franco Battiato, Musikanten, Italia, 2005
“Se nella vostra storia descrivete un fucile, questo poi deve sparare”: questo è il principio dell’essenzialità narrativa, nella formulazione di Anton Cechov: ogni elemento della narrazione, una scena, una ha necessariamente un ruolo, non può non averlo. Il fucile, come insegna Hitchcock, può anche non sparare, ma di sicuro verrà impugnato da qualcuno con l’intenzione di fare fuoco.
Il principio di Cechov ha senso unicamente all’interno di una narrazione: nella vita reale si possono incontrare decine o centinaia di fucili senza per questo assistere, ogni volta, a delle sparatorie. Un fedele resoconto della vita di una persona risulterebbe saturo di eventi inutili ed inessenziali: incontri casuali, smarrimenti di oggetti, acquisti vari, letture amene e così via. Continua a leggere “Sequenze e conseguenze”