Piergiorgio Odifreddi intervista Hans Küng.
Anche io sarei già contento se la Bibbia parlasse di forze spirituali o cause sconosciute, invece di divinità antropomorfe.
Questo evidentemente è vero, ma non è così facile. Perché è molto comprensibile che l’uomo ordinario che vuole pregare, seguendo un desiderio che si è rivelato fondamentale nella storia dell’umanità, non sappia indirizzarsi a un Ens Absolutum
Il fatto che la religione soddisfi un bisogno dell’uomo non significa, però, che essa sia vera!
Infatti io non voglio dare una prova di Dio, ma solamente spiegare l’esistenza di un linguaggio antropomorfo: è perché vogliamo usare concetti concreti, non astratti, che utilizziamo metaforicamente invocazioni come Padre per il Creatore, Fratello per il Salvatore, anche se naturalmente Dio non è né maschile né femminile, e trascende tutte le differenze sessuali. Quando io recito “Padre Nostro, che sei nei cieli” non sono così ingenuo da credere di indirizzarmi a un maschio localizzato fisicamente in cielo, ma questo non mi impedisce di parlare così e di sapere che sto usando espressioni analogiche, per usare il linguaggio di Tommaso d’Aquino.
Non lo impedisce a un teologo come lei, ma ai fedeli?
Bisogna dirlo anche a loro, per evitare le inutili difficoltà che derivano da una predicazione preilluministica del messaggio cristiano.
Due cose mi hanno colpito di questa intervista:
- Hans Küng ha scritto in ben due occasioni Tommaso d’Aquino, e non San Tommaso d’Aquino;
- l’espressione “predicazione preilluministica del messaggio cristiano”.
La caricatura, di origine sconosciuta, l’ho trovata qui.