Il transito presso lo studio del noto designer mi ha però garantito un misterioso canale privilegiato nel filone della teoria dell’architettura. È da lì che deriva la mia cooperazione con “Vertical Gardens”, che se non altro apprezza in me la preparazione storica e una rara capacità d’inferenza dettata prevalentemente dalla disperazione. Una capacità d’inferenza ben oltre i limiti dell’impostura e dell’assurdo. La necessità di produrre un minimo di reddito mi ha indotto ad annientare il senso del ridicolo. Inutile dire che non ci credo neanche io all’idea che il Laocoonte di Lessing, anno 1766, possa rappresentare una protopoetica del cinema 3D. D’altra parte non posso neanche dire di credere che non sia così. Io non credo niente. Scrivo e basta.
Irene Chias, Esercizi di sevizia e seduzione
Ci sono giorni in cui mi riconosco in questa descrizione.