In quale categoria di reati dovremmo inserire queste deviazioni dell’appetito sessuale, classificate come contro natura? Nel caso in cui non siano pubbliche, non le is potrebbe considerare in altro modo, se non riconducendole ai reati contro se stessi. Per anni mi sono tormentato nel tentativo di cercare una ragione sufficiente a giustificare la severità con cui simili reati vengono puniti ai nostri giorni da tutte le nazioni europee: ma in base al principio di utilità, non ne ho trovata nessuna.
Jeremy Bentham, Reati contro se stessi: la pederastia, 1785 (in Jeremy Bentham, Difesa dell’omosessualità, il melangolo, 2009, p. 15)
Volessi scrivere un testo sull’omosessualità, mi ritroverei in serio imbarazzo: l’aspetto centrale della faccenda è già analizzato in questo libro scritto oltre due secoli fa.1
Certo, Bentham mostra alcuni segni dell’età (si riferisce all’omosessualità con termini spregiativi come deviazione, infamia, eccetera), ma il succo giuridico e morale c’è tutto, e magnificamente espresso: «la punizione [dell’omosessualità] non può essere giustificata in base alla capacità di nuocere ma in base all’antipatia» (pp. 57-58). Punto.