Secondo me, se il giornalismo ha un senso, oggi, è quello di fare da traduttore all’interno della società.
Con giornalismo intendo, qui, chi dà notizie quotidianamente: gli approfondimenti sono un altro discorso, perché appunto non danno la notizia, ma forniscono gli strumenti per comprenderla. Il problema è che non è detto che questi strumenti siano alla portata di tutti e non è detto che interessino a tutti. Due aspetti che non è il caso di trascurare: una società in cui tutti riescono a comprendere tutto sarebbe bellissima, ma se non ci si ricorda che è un’utopia quello che si ottiene è una società in cui metà della popolazione crede di sapere tutto perché due anni fa ha letto un articolo su Internazionale e l’altra metà odia quelli che leggono Internazionale perché si sentono trattati da capre ignoranti (senza dimenticare un’altra metà che neppure sa che cosa sia Internazionale, e un’altra metà ancora che non conosce le frazioni). Continua a leggere “Del giornalismo del 21º secolo”