Marcello Pera viene intervistato da Barbara Jerkov per Il Messaggero:
A proposito di coscienza: il cardinal Bertone ha richiamato i cattolici a non rifugiarsi dietro alla libertà di coscienza a scapito dei valori.
«Purtroppo la libertà di coscienza è un’arma molto insidiosa, porta alla transazione su quelli che sono valori non negoziabili. […]»
Se per Bertone la libertà di coscienza è un rifugio, e ci può anche stare, per Pera si tratta addirittura di un’arma insidiosa. Roba da proibirne l’uso.
Certo che lei è un ben strano tipo di laico, se lo lasci dire presidente.
«Sono laico perché l’essere credente non dipende da noi, ma da una visita che ognuno di noi un giorno potrebbe ricevere. Credere invece nei valori che il cristianesimo ha portato nella storia, deve essere una fede di tutti».
Sono d’accordo: la fede non dipende da noi ma da una visita.
Quello che non ho capito è se, per avere fede nei valori che il cristianesimo ha portato nella storia, devo ricevere una visita da parte di Dio o di Bagnasco, il nuovo presidente della CEI.