La natura non è cattiva

C’è del buono nell’articolo di Claudio Risé per Il mattino di Napoli «La natura è cattiva?».
Lo psicoterapeuta milanese rifiuta infatti ogni dicotomia tra uomo e natura:

Il fatto è che la natura non è altro, diverso da noi; noi stessi siamo, anche, natura.

Il problema è che questa interessante affermazione (dalla quale discende una condanna verso la noncuranza della natura) viene intesa da Risé come la necessità di un ritorno alle origini, una lontana età dell’oro nella quale vigeva l’armonia tra l’uomo e la natura, armonia spezzata dall’illuministo di De Sade (!).
La natura non ci è nemica: non nel senso che la natura non è né buona né cattiva, ma nel senso che ci è amica, è buona con noi se noi siamo buoni con lei.

Ecco un problema interessante: come dovrebbe comportarsi una persona che considera insensate queste affermazioni sull’armonia tra uomo e natura ma apprezza la condanna dello sfruttamento indiscriminato delle risorse naturali?

Uomo e[‘] natura

Del recente discorso di Monsignor Fisichella avevo commentato (con eccessiva pignoleria) l’imprecisione sugli embrioni non umani, lasciando da parte il resto.

Oggi Marco Ferrari rimedia a questa mia mancanza, mettendo a fuoco il problema di fondo dell’approccio di Fisichella (e della chiesa cattolica in generale): la supremazia umana. L’uomo è creatura eccezionale, unica e, soprattutto, in posizione privilegiata rispetto agli altri esseri viventi:

“[il papa] esige anche che ci sia la difesa della vita umana in tutta la sua pienezza. Vanno bene le leggi per salvaguardare i lupi o gli scimpanzè, ma prima di tutto occorrono leggi per salvaguardare l’uomo, dalla sua nascita naturale alla sua fine naturale”. Eccoci, questo è il clou: prima l’uomo, poi, casomai, il resto del mondo. Se c’è un’alternativa, e l’alternativa c’è sempre, prima si danno i fondi per “salvare” bambini e città, monumenti e anziani, poi forse parchi nazionali e animali in via d’estinzione. E’ ovvio che di questo passo per “lupi e scimpanzé” non avanza niente.

In poche parole: l’uomo è parte della natura o – per evitare l’impiego del compromesso termine “natura” – l’uomo è un essere vivente sullo stesso livello degli altri, non vi sono salti ontologici, non c’è un particolare privilegio.

PS Detesto scrivere e’ invece di è – utilizzare l’apostrofo come accento è una cosa che posso tollerare, ma non approvare, se chi scrive si ritrova con una tastiera priva di accenti. Nei miei sogni il titolo di questo post sarebbe stato Uomo è natura con l’accento, ma non la e, rossa:
Schermata 2009-09-16 a 10.01.00
Purtroppo non è possibile farlo nel titolo, e ho usato – orrore! – l’apostrofo come accento mettendolo tra parentesi quadre. Un gesto del quale mi vergognerò a lungo.

Abbozzo di una fenomenologia del concetto di natura

L’articolo è stato aggiornato dopo la pubblicazione iniziale.

Che cosa è la natura?
Tento un piccolo abbozzo di indagine fenomenologica (e linguistica) del concetto di natura.
Come tutti gli abbozzi, è sicuramente perfettibile. Come tutte le fenomenologie1, ha intento descrittivo, non normativo: descrive i concetti come vengono usati e concepiti, non propone riforme nella (vana) speranza di emendare linguaggio – anche se, è ovvio, qualsiasi tentativo del genere dovrebbe partire da una analisi simile. Questa analisi concettuale può, al massimo, ambire a smascherare il concetto, metterlo a nudo ma lasciandolo lì dov’è, nella speranza (forse meno vana della precedente speranza di riformare il linguaggio) che una volta messo a nudo possa incantare meno le persone. Continua a leggere “Abbozzo di una fenomenologia del concetto di natura”

  1. La fenomenologia, in realtà, avrebbe come oggetto di indagine i fenomeni, non i concetti. []

Come una volta

L’altro giorno ero a XXXX per assistere alla presentazione di un libro.

Dopo la presentazione e una pizza con alcuni amici, sono andato in stazione per prendere il treno che mi avrebbe riportato a casa.
Lungo la strada mi sono fermato in una gelateria per commettere un piccolo peccato di gola. Continua a leggere “Come una volta”

Naturalmente

Ho per le mani un simpatico libercolo intitolato Lupo Alberto e l’officina delle erbe (Aboca edizioni, 2009).
Aboca è un’azienda specializzata in prodotti derivati da piante medicinali, e il piacevole racconto a fumetti ha lo scopo di pubblicizzare questi prodotti.
Lettura interessante per vedere un po’ quali possono essere i limiti del vago concetto di naturale. Continua a leggere “Naturalmente”

Attacco a madre terra e alla natura

È il frutto dell’aggressione di alcune grosse multinazionali che vogliono imporre un pensiero unico, antiambientalista, sostanzialmente di attacco a madre terra e alla natura; e noi non possiamo subirlo senza nessuna reazione.

Alfonso Pecoraro Scanio, Un Italia libera dagli OGM

È un articoletto, quasi un appunto, sul suo blog, non certo un discorso parlamentare o un disegno di legge: non ho problemi a perdonare la caduta di stile e la carenza argomentativa; non posso, tuttavia, non chiedermi: tutto quello che ha da dire contro gli OGM è che sono “un attacco a madre terra”? Madre terra.

Magari il termine lo prende da Lovelock e dalla sua Ipotesi Gaia, ma temo che il modello culturale siano i cartoni animati dei Puffi.

Contronatura

Il concetto di software Open source non è dei più semplici da spiegare ai non addetti ai lavori: la maggior parte delle persone (giustamente) non ha la minima idea di come funzioni lo sviluppo del software e ignora che cosa siano il codice sorgente o una licenza GPL. I vantaggi del software Open source potrebbero inoltre continuare a sfuggire, anche una volta capita la differenza tra software libero e proprietario.

Questa circostanza deve aver posto qualche problema all’ufficio marketing (ammesso che ne esista uno) di Mozilla, i produttori di Firefox. Il fatto di essere Open source è sicuramente uno dei vantaggi di Firefox, ma come spiegarlo ai potenziali utilizzatori? La gratuità del software non basta (anche Internet Explorer è gratis), ed ecco quindi l’uovo di colombo:

Firefox: 100% software naturale

Se Firefox è naturale, Internet explorer e Safari sono contro natura?

Contro natura

Oscar Pistorius non ha più le gambe. Difficile definirlo un disabile: grazie a delle protesi riesce a correre i 400 metri in meno di 47 secondi!

Le protesi sono state giudicate “aiuto tecnico” dalla IAAF, la Associazione Internazionale delle Federazioni di Atletica Leggera. Un aiuto che cambia la natura del gesto atletico.
Gianluca Riccio su Futuro prossimo propone un altro punto di vista:

Alcuni atleti utilizzano sottili metodi per aumentare le loro performance, attraverso scarpe da corsa disegnate appositamente, o raffinate tecniche. Si dovrebbe correre scalzi, dunque, per rispettare in pieno ‘lo spirito del gesto atletico’.

Giusta osservazione: perché le scarpe da ginnastica sono naturali e le protesi al carbonio innaturali? Forse perché siano semplicemente abituati a usare le scarpe da ginnastica, mentre le protesi sono invece eccezionali?

Naturalmente maschi

Alex Quinn, dell’Università di Canberra, ha scoperto che con il caldo alcune lucertole australiane cambiano sesso: i maschi diventano femmine, mentre le femmine, pare di capire, rimangono tali.

Evidentemente le lucertole non hanno problemi di identità di genere. Gli uomini sì, c’è una ricca letteratura sul maschile e il femminile
Mi chiedo quanto, questa vasta letteratura, sia conscia della natura culturale della differenze di genere, della contrapposizione tra maschile e femminile.
Quando si parla di forze ed opportunità, come fa Claudio Risé in un articolo meno delirante di altri, si ha ben presente che non vi è praticamente nulla di naturale e che si stanno descrivendo due concetti generali, e non due concrete realtà?