Quello che mi diverte di più, delle votazioni popolari svizzere, è guardare la propaganda. Uno dei temi su cui si voterà riguarda la Legge federale sulla medicina della procreazione, modifica che permette – a determinate condizioni – la diagnosi preimpianto degli embrioni.
Tema eticamente divisivo, che riguarda questioni come l’eugenetica – che non è di per sé una cosa cattiva –, lo statuto morale e giuridico degli embrioni, la procreazione consapevole e così via.
Questioni complesse, meglio convincere i votanti con argomenti diretti e magari un po’ terrorizzanti. Come gli OGM che anche loro di per sé non sarebbero una brutta cosa, ma evocano brutte cose. E quindi, ecco che il ripugnante mais geneticamente modificato viene associato a un altrettanto ripugnante bambino OGM.
Tralasciando che la legge in votazione non riguarda le manipolazioni genetiche di embrioni umani – che al più possono essere tirate in ballo con un lunghissimo e scivolosissimo piano inclinato –, che cosa accomuna il MON810 alla diagnosi preimpianto?
Risposta facile: la violazione di un (presunto) ordine naturale dell’universo, un ordine in realtà molto umano nel quale non trovano posto procreazione medicalmente assistita, organismi transgenici e, immagino, neppure matrimoni omosessuali.
Non è semplice rifiuto o diffidenza verso le novità, e neppure la ricerca di una qualche volontà divina: è proprio la convinzione di una natura buona e giusta dalla quale non ci si deve allontanare.
Per questo credo non sia giusto descrivere questa ostilità verso le novità tecnologiche e sociali – novità non necessariamente buone, sicuramente non buone a tutti i costi – come conservatrici o integralismo, ma più semplicemente naturiste (con buona pace dei nudisti).
Aggiornamento 24 maggio
Mi segnalano quest’altro manifesto:
Non ci sono gli OGM; in compenso, abbiamo una specie di Barbie ariana e l’inversione vagamente poetica “estrema legge”.