Niccolò Fontana, meglio noto come Niccolò Tartaglia, fu un famoso matematico italiano del ‘500. Nel trattato Quesiti et Inventioni diverse, pubblicato nel 1546, sono riportate le seguenti terzine: Continua a leggere “Quantità silvestri”
Tag: Ontologia
Categorie irrazionali
Una tassonomia è un ordine gerarchico di concetti, solitamente strutturato come un albero genealogico: le categorie, le unità di base della tassonomia, sono collegate tra loro in base alla relazione asimmetrica “è parte (o figlio) di”.
Nell’esempio qui a fianco, poesia e prosa sono parte di letteratura, mentre romanzo e racconto sono parte di prosa. Le relazioni sono rigide: se un’opera fa parte della categoria racconto allora è anche parte di prosa e di letteratura, ma non può assolutamente appartenere alla categoria poesia.
Le etichette (in inglese tag) costituiscono un altro metodo di classificazione, decisamente meno rigido. Non c’è ordine gerarchico, o almeno non è necessario che ci sia, e pertanto, se prendiamo prosa e poesia come etichette e non più come categorie, un’opera può essere catalogata contemporaneamente sotto entrambi i concetti, il che è decisamente comodo quando si ha a che fare, ad esempio, con Il Convivio di Dante. Continua a leggere “Categorie irrazionali”
Proporzionalmente corretto
Il biologo Michael C. LaBarbera ha scritto un divertente ed interessante articolo sulla biologia dei mostri degli vecchi film di fantascienza: The Biology of B-Movie Monsters prende in considerazione, tra gli altri, King Kong, le formiche giganti di Them! (Assalto alla terra, 1954, di Gordon Douglas) e gli uomini microscopici di film come Fantastic Voyage (Viaggio allucinante, 1966, di Richard Fleischer) o Dr. Cyclops (1940, di Ernest B. Schoedsack).
Questi mostri sono semplicemente creature fuori dimensione: che mantengono, in proporzione, le peculiarità originarie. Così se una normale formica è in grado di trasportare venti o trenta volte il proprio peso, il che si riduce comunque a pochi grammi, una formica alta cinque o sei metri sarà in grado di fare lo stesso, soltanto che in questo caso si tratterà di parecchie tonnellate. Continua a leggere “Proporzionalmente corretto”
Grossolano modo di pensare
Io, dunque, nel grossolano mio modo di pensare, privo anche di una nozione chiara del mio io, consideravo come niente assoluto tutto quello che non avesse estensione nello spazio, o diffondendosi o conglobandosi o tumescendo o che avesse o potesse avere una di quelle proprietà. La mia mente correva dietro ad immagini quali sono quelle seguite dagli occhi, non avvertendo che la forza immaginativa con cui le formavo non era alcunché di simile ad esse; eppure non potrebbe figurarsele se non fosse qualche cosa di molto elevato.
Agostino, Le confessioni, Libro settimo, Capitolo 1 (trad. it. di Carlo Vitali)
Riflessioni ontologiche: squadre di calcio e conflitti armati
Ieri sera, al teatro Dal Verme, si è sentito parlare John Searle, Barry Smith, Stefano Rodotà e Maurizio Ferraris (Hernando de Soto, purtroppo, era assente giustificato). I temi andavano dalla ontologia sociale alla scrittura alla protezione e gestione delle scritture, nel senso di dati personali registrati negli archivi.
Dopo aver ascoltato le relazioni di questi filosofi, dopo il gioioso (non c’è altra maniera di descriverlo) concerto di Nicola Arigliano e dopo aver letto, nell’attesa che l’evento avesse inizio, il Corriere della Sera, si impongono alcune riflessioni ontologiche su recenti eventi. Continua a leggere “Riflessioni ontologiche: squadre di calcio e conflitti armati”
Mobile: Gigantic Philosophical Event
La Milanesiana 2006 – Letteratura Musica Cinema
Mobile: Gigantic Philosophical Event
Teatro Dal Verme
via san Giovanni Sul Muro, 2
ore 21:00
Hernando de Soto
Maurizio Ferraris
Stefano Rodotà
John Searle
Barry Smith
Nicola Arigliano Quintet
Letture
Il mistero dell’ontologia sociale di John Searle
Il mistero del Capitale di Hernando de Soto
Atti Documentali di Barry Smith
Il diritto al segreto di Stefano Rodotà
Documentalità e telefonini di Maurizio Ferraris
Coordina Riccardo Chiaberge
Concerto
Il nostro grande swing di Nicola Arigliano Quintet
Entrata libera fino ad esaurimento posti (apertura alle ore 20:00)
Il piccolo grande uomo
Un buon metodo per esporre le idee del fisico ingenuo è quello di prender le mosse da una domanda singolare e quasi scherzosa: «Perché gli atomi sono piccoli?».[…]
Ora, perché gli atomi sono così piccoli? Evidentemente, la domanda è un sotterfugio. Infatti, essa non riguarda in realtà le dimensioni degli atomi. Essa riguarda le dimensioni degli organismi e più in particolare le dimensioni del nostro corpo. Infatti l’atomo è piccolo se riferito alle nostre ordinarie unità di lunghezza, la iarda e il metro.[…]
Messo così in evidenza il fatto che la nostra domanda riguarda in realtà il rapporto tra due lunghezze, tra le dimensioni cioè del nostro corpo e quelle dell’atomo, con una incontestabile priorità di esistenza a favore dell’atomo, la domanda va correttamente formulata in questo modo: «Perché i nostri corpi debbono essere così grandi, a paragone dell’atomo?».Erwin Schrödinger, What is Life?, 1944 (trad. it. di Mario Ageno, Cosa è la vita?, Adelphi 1995)
Perché Schrödinger scrive di una incontestabile priorità di esistenza a favore dell’atomo?
Il fisico, anche se ingenuo, ragiona evidentemente così: l’uomo è composto da atomi, quindi non esisterebbe senza di essi, quindi l’atomo ha una priorità di esistenza rispetto all’uomo.
Il ragionamento, ovviamente, è corretto. Ma lo è solo perché l’esistenza, qui, è intesa in senso materiale: l’atomo ha una incontestabile priorità di esistenza solo se ci si limita alla bruta esistenza fisica. Temo sia sufficiente estendere anche di poco il significato di esistenza per capovolgere l’affermazione e dare la priorità di esistenza all’uomo. Ma queste sono cose da filosofo, non da fisico ingenuo.
Cocktail postmoderni
Il 24 maggio è stato conferito a John Searle il premio “Mente e Cervello”. Un “cocktail” di Searle è il discorso tenuto per l’occasione da Maurizio Ferraris.
Lettura interessante: un efficace riassunto del poliedrico pensiero di Searle con un accostamento (bisogna vedere quanto gradito) alle teorie di Derrida.
Dire la verità
Comunicare significa condividere informazioni, legare o costruire insieme conoscenze.
Questa bellissima attività, alla quale l’uomo dedica una buona parte della propria esistenza, avviene esclusivamente attraverso il linguaggio. È tuttavia un errore concludere che il linguaggio serva principalmente o esclusivamente per comunicare, sono molti i fenomeni linguistici poco o per nulla comunicativi: per dirla in poche parole, dal momento che non solo i matti parlano da soli, il linguaggio non serve solo a comunicare.
Se la sua funzione essenziale non è comunicare, a cosa serve il linguaggio?
Una prima e poco soddisfacente risposta è: non serve a nulla, non ha uno scopo preciso. Si tratta semplicemente di un accidente, è il frutto del caso o dell’evoluzione: le ciliegie sono rosse, i cani scodinzolano e l’uomo parla. Continua a leggere “Dire la verità”
Che cosa è un tavolo?
Che cosa è questo?
La domanda filosofica per eccellenza nasce nell’Atene del V secolo a.C. Socrate, autentico scocciatore, amava porre questa domanda a tutti quelli che incontrava: “Cosa è il coraggio?” “Cosa è la giustizia?” e così via.
Le risposte che il malcapitato forniva venivano tutte respinte in quanto inefficaci: per quanto pertinenti potessero essere, non riuscivano comunque a cogliere l’essenza. Erano risposte parziale, e il piccolo rompiscatole, comprensibilmente paragonato ad un tafano, riusciva sempre a scovare il punto debole della definizione. Continua a leggere “Che cosa è un tavolo?”