Leggendo il ddl

Alfa: “La Repubblica tutela la vita umana fino alla morte.”

Beta: Sarebbe difficile tutelare la vita umana dopo la morte. Cosa stai leggendo?

Alfa: Il disegno di legge del governo sul testamento biologico. L’ho trovato sul sito del Sole24ore. Quello che ti ho letto è il primo articolo.

Beta: Direi che è da apprezzare la sobrietà.

Alfa: Cioè?

Beta: Hanno scritto “fino alla morte”: avrebbero potuto affermare “fino a tre giorni dalla morte”. Dopotutto, c’è un precedente storico: un tizio, una volta, è risorto dopo tre giorni… Continua a leggere “Leggendo il ddl”

Il piano è inclinato da due parti

Slippery Slope (foto di Paul Graham Raven)Slippery Slope (foto di Paul Graham Raven)

Ricordo bene, alle superiori, le lezioni di fisica sul piano inclinato con la scomposizione delle forze (e il piccolo paradosso del programma scolastico di allora che prevedeva lo studio del piano inclinato prima di quello della trigonometria). Anni dopo, all’università, incontrai di nuovo il piano inclinato, durante il corso di filosofia della scienza.
L’argomento retorico del piano inclinato o scivoloso lo incontrai, invece, molto più tardi. L’argomento del piano scivoloso paragona una determinata azione all’estremità superiore del piano: il punto di partenza di un inarrestabile percorso che porterà a terribili conseguenze. Se vietiamo il fumo nei luoghi pubblici allora presto si arriverà a proibirlo ovunque. Se non si proibisce la pornografia presto si arriverà ad avere dvd pedopornografici in allegato a Topolino. E così via.
L’argomento del piano scivoloso (in inglese slippery slope) si basa sulla inevitabilità del processo: non c’è attrito che tenga, una volta iniziata la discesa non si può fare nulla per arrestarla. Una cosa falsa persino nei controllati esperimenti condotti durante il laboratorio di fisica: immancabilmente la pallina, una volta presa velocità, cadeva di lato e, invece di arrivare alla fine del piano inclinato, si perdeva da qualche parte tra i banchi.

Recentemente, a proposito della triste vicenda di Eluana Englaro, ho letto una nuova versione di questo argomento.
In poche parole: non si devono sospendere le cure, anche se questa è (era) la volontà di Eluana Englaro, perché altrimenti si arriverà a uccidere tutti i pazienti affetti da patologie simili, dal momento che si trova sempre un parente esasperato o un amico disposto a “ricordarsi” dichiarazioni del malato.

Una differenza tra il piano inclinato della fisica e quella della retorica è che, mentre il primo per forza di cose pende sempre solo da una parte, il secondo pende contemporaneamente da due parti opposte. Così, per esempio, si potrà argomentare che se non vietiamo il fumo nei luoghi pubblici arriveremo a obbligare per legge le persone a fumare almeno un pacchetto al giorno; se proibiamo la pornografia si arriverà al punto di censurare opere d’arte con nudità; e così via.
Nel caso di Eluana Englaro: se, in caso di incoscienza, si impedisce a una persona l’esercizio della propria volontà per quanto riguarda alcune decisioni di natura medica, si arriverà ben presto a proibire a tutte le persone, coscienti o incoscienti, l’esercizio di qualsiasi libertà. Cosa ci vuole, infatti, a dichiarare confusa o non perfettamente informata una persona? E cosa ci vuole a dimostrare che la decisione migliore non è quella del soggetto, bensì quella del medico / direttore sanitario / funzionario statale di turno?

Io non credo – non voglio credere – che si possa arrivare a tanto. La caduta dei gravi si può, e in questi casi si deve, arrestare. Per tempo.

Il superenalotto della morale

Lungo la strada che dalla fermata della metropolitana porta all’ufficio c’è un cartellone pubblicitario del superenalotto:

A Natale siamo tutti più buoni. Qualcuno anche più ricco.

Secondo wikipedia, la probabilità di vincere al Superenalotto è di circa 1 a 600000000. Uno su oltre seicento milioni
La probabilità che io sia quel qualcuno è incredibilmente bassa, praticamente nulla. Continua a leggere “Il superenalotto della morale”

Riflessioni pornografiche

Il governo vuole varare una tassa sulla pornografia.

Tutto quello che so della proposta proviene da un articolo del Corriere della Sera: “Libri, cinema, tv: torna la porno-tax“.

Il decreto del Consiglio dei ministri riassume cosa si intende per porno: giornali e riviste specializzate, compresi dvd e materiale allegato e «ogni opera letteraria, teatrale e cinematografica, audiovisiva o multimediale, anche realizzata o riprodotta su supporto informatico o telematico in cui siano presenti immagini o scene contenenti atti sessuali espliciti e non simulati tra adulti consenzienti».

Il decreto riguarda, quindi, gli atti sessuali espliciti, non simulati e tra adulti consenzienti. Continua a leggere “Riflessioni pornografiche”

I diritti degli altri

Tempo fa, le Ferrovie dello Stato decisero di modificare la destinazione del treno che spesso prendo per raggiungere Milano. Dopo Lambrate, invece di dirigersi verso la Stazione Centrale, il treno sarebbe andato verso Sesto San Giovanni, credo fermandosi anche a Greco Pirelli.
Non so bene quali fossero i motivi di questa scelta: aumentare i collegamenti verso la Bicocca, ridurre il traffico verso la Stazione Centrale oppure fare un dispetto ai pendolari; non lo so e, tutto sommato, non mi è mai interessato scoprirlo: io sono sempre sceso a Lambrate. Continua a leggere “I diritti degli altri”

Democrazia digitale

Venerdì 10 ottobre si terrà un convegno sulla democrazia digitale.

Non ho una idea molto chiara di cosa sia la democrazia digitale, e a quanto pare non ce l’hanno neppure gli organizzatori, disposti a dare accoglienza a qualsiasi contributo. Continua a leggere “Democrazia digitale”

Battaglia democratica

Dario Bressanini, in un lungo e interessante post dedicato a OGM e mutazioni genetiche, si scaglia contro alcuni preconcetti, uno platonico:

Moltissime persone hanno un’idea quasi platonica del concetto di “specie vivente”. Come se i diversi individui di una specie, il rinoceronte ad esempio, non fossero altro che “realizzazioni di un’essenza”, di una rinocerontitudine che esisterebbe immutabile ed eterna nel mondo delle idee. Questa visione è completamente sbagliata, ma è indubbio che sia molto radicata, a livello quasi inconscio, in una larga fetta della popolazione e porta a ritenere sbagliati e “innaturali” degli scambi genetici tra specie attualmente diverse. Ad essere sbagliata però è proprio questa idea di immutabilità di una specie.

e l’altro disneyano:

Naturale, quindi non pericoloso, nella logica semplice e ingenua di chi ha una visione “disneyana” della natura benigna.

Continua a leggere “Battaglia democratica”

Le utopie sono morte

Oggi c’è l’idea che le utopie sono morte. Ma in realtà non muoiono perché l’uomo è un animale desiderante. Le utopie si riproducono e le peggiori sno quelle che rimangono nascoste e dicono di non esistere. La condanna delle utopie ha trasformato la politica in un navigare a vista, in un’amministrazione del presente.

Remo Bodei, in una intervista a Liberazione (17/9/2008, p. 11)

Bodei distingue nettamente le utopie, le società perfette che non si trovano in nessun luogo, dalle ucronie, le società perfette che non esistono in questo tempo, ma potrebbero esistere e, secondo i loro creatori, sicuramente esisteranno, un giorno (come cantava Gaber: “oggi: no, domani: forse, ma dopodomani… sicuramente!”).
Il problema sarebbe proprio lì: chi immagina una utopia sa bene che essa non è realizzabile, e non prova neppure a sacrificare la realtà per realizzare la sua società perfetta. Si limita, pragmaticamente, a confrontare l’utopia con la realtà, per migliorare quest’ultima.
Chi immagine una ucronia, invece, si aspetta che questa sua società perfetta si realizzi ed è quindi disposto a imporre la propria ucronia anche con la forza.

Che cos’è il lavoro?

Prima di tutto, che cos’è il lavoro? Vi sono due specie di lavoro: la prima consiste nell’alterare la posizione di una cosa su o presso la superficie della terra, relativamente a un’altra cosa; la seconda consiste nel dire ad altri di farlo. La prima specie di lavoro è sgradevole e mal retribuita; la seconda è gradevole e ben retribuita, ed anche suscettibile di mille variazioni. Per esempio, non soltanto vi sono persone che danno ordini, ma anche persone che danno consigli circa gli ordini che bisogna dare. Di solito due gruppi organizzati di uomini danno simultaneamente due tipi di consigli diversi opposti: ciò si chiama politica. Questo genere di lavoro richiede un talento particolare che non poggia sulla profonda conoscenza degli argomenti sui quali bisogna esprimere un parere, ma sulla profonda conoscenza dell’arte di persuadere gli altri con la parola o con gli scritti, cioè la pubblicità. 

Bertrand Russell, Elogio dell’ozio, 1935 (trad. it. di Elisa Marpicati, TEA DUE, 1997)

Sempre meglio che bombardarli

Alphaleggendo il giornale: È una vergogna!

Beta: Sono d’accordo, è una vergogna!

Alpha: …

Beta: Di preciso, cosa è una vergogna?

Alpha: Questa storia delle Cina: siccome sono una nazione potenzialmente ricca, allora non facciamo nulla, non protestiamo per il Tibet, facciamo finta di nulla sulle violazioni dei diritti umani, quando ci parlano di campi di prigionia cinesi, i terribili laogai che nulla hanno da invidiare ai gulag sovietici, giriamo la testa dall’altra parte…

Beta: E immagino che le Olimpiadi siano un altro motivo di arrabbiatura.

Alpha: Sì, certo. Mi ricordano tanto le Olimpiadi di Berlino. Continua a leggere “Sempre meglio che bombardarli”