Sull’impossibilità di ogni filosofia morale

hronir mi invita a «ripensare [a una] domanda, se non dal punto di vista di morale, da quello della filosofia morale».
Non è importante quale sia questa domanda, ma il passaggio dalla morale alla filosofia morale. Provocatoriamente, voglio qui sostenere che questo passaggio è semplicemente impossibile.

Due massime

John Stuart Mill propone due semplici massime:

La prima massima è che l’individuo non deve render conto alla società delle proprie azioni, se queste riguardano soltanto gli interessi suoi e di nessun altro. Gli altri, se ritengono che sia necessario per il loro bene, potranno consigliarlo, avvertirlo, persuaderlo, evitarlo: queste sono le sole misure cui la società può ricorrere per esprimere legittimamente la propria avversione o la propria disapprovazione alla condotta di un individuo. La seconda massima è che all’individuo si può chiedere conto di quelle sue azioni che possono pregiudicare gli interessi altrui: e gli si possono infliggere delle punizioni sociali o legali, se la società ritiene che le une o le altre siano necessarie alla propria salvaguardia.

John Stuart Mill, On Liberty, Capitolo V (trad. it. di Enrico Mistretta, La libertà, Rizzoli 1999).

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I costi della politica

Interregionale fermo in stazione: un uomo sale, o meglio si lancia, su una delle prime carrozze del treno .

Primo: Complimenti per lo scatto atletico!

Secondo: Grazie. Sono uscito in ritardo dall’ufficio e temevo di perdere il treno. Fortuna che ha cinqus minuto in ritardo…

Primo: I minuti sono almeno dieci: me lo ha detto ufficiosamente il capotreno.

Secondo: Ufficiosamente?

Primo: Sì. Ufficialmente il treno è in orario.

Secondo: Capisco. Potevo risparmiarmi la corsa. Avevo pure il tempo di comprare il giornale. Continua a leggere “I costi della politica”

L’altro me stesso

Primo: Notizia curiosa: Capezzone ha dichiarato che il Vangelo è un libro meraviglioso.

Secondo: Capezzone? Ma non era un radicale? Un sostenitore della laicità?

Primo: Appunto per questo è una notizia curiosa: l’avesse detto il Papa non mi sarei mica stupito!

Secondo: Magari intendeva meraviglioso nel senso di pieno di meraviglie, fatti insoliti, prodigi. Un po’ come i romanzi di Harry Potter. Continua a leggere “L’altro me stesso”

Governo indegno

Luisa Capitanio SantoliniLuisa Capitanio Santolini (UDC), nel presentare una accorata interpellanza al governo, firmata anche da Luca Volontè,  si è così espressa (seduta n. 179 del 28/6/2007):

Sono profondamente indignata del fatto che siamo costretti, come parlamentari, a rivolgere al Governo questo tipo di domande e a interrogare le istituzioni su quello che sta avvenendo nel Paese, che, a nostro avviso, è qualcosa di estremamente grave, che non va semplicemente stigmatizzato, ma va fermato. Il che è tutta un’altra cosa!

I fatti estremamente gravi che stanno accadendo sono:
– lo spettacolo pornografico Messiah Game, presentato (con soldi pubblici) alla Biennale di Venezia;
– il gioco, liberamente scaricabile da internet, Operazione pretofilia che intende dimostrare «che il Vaticano sarebbe connivente con la pedofilia praticata dai sacerdoti». Continua a leggere “Governo indegno”

Un problema populista

Angelita propone la sua verità banale sulla democrazia:

Una democrazia ben funzionante ha bisogno di […] cittadini con un minimo di cultura, capaci di comprendere il senso e le implicazioni pratiche delle leggi o delle proposte in campo.

La conclusione è semplice: «per comprendere gran parte delle discussioni politiche occorrerebbe una qualche conoscenza dell’economia».

Tutto corretto: i dibattiti politici migliorerebbero se alle scuole dell’obbligo si insegnasse almeno una infarinatura di economia.

Tuttavia c’è qualcosa che non torna in questo discorso.
Perché mai i cittadini dovrebbero capirne di economia? In democrazia i cittadini governano attraverso i rappresentanti. E sono questi ultimi, ossia i politici, che dovrebbero conoscere l’economia e fare discorsi sensati, ai cittadini si dovrebbe solo chiedere di giudicare secondo il buon senso.

Se i cittadini devono essere in grado di giudicare e comprendere… beh, allora che senso ha ricorrere ai rappresentanti? Che senso ha la democrazia così come viene intesa adesso? Tanto vale liberarsi dei politici, e provare a vivere felici senza.

Frasi celebri (6)

Lui: Hai visto? Sul sito della Farnesina c’è Dove siamo nel mondo: se ti rechi in una zona a rischio puoi segnalare al Ministero degli Esteri che ti trovi lì, così l’Unità di Crisi può, in caso di emergenza, organizzarsi meglio…

Lei: E secondo te io devo dire al governo dove vado in vacanza? Così vengono a svaligiarmi la casa!

Comunismo e società

Sta nascendo il Partito Democratico. PD. Prodi-D’Alema.

L’ostetrico Fassino, liquidando una volta per tutte l’eredità comunista, lo ha definito “un partito che deve stare in sintonia con la società”. Ma il comunismo nacque come critica del modo di produzione capitalista: una critica di cui c’è oggi ancora bisogno, alla luce della nuova proletarizzazione (precariato) decisa ferocemente dal blocco industriale-politico-mediatico che governa il nostro Paese. (E il mondo.) Col partito democratico, sparisce la critica. Resta la gestione dell’esistente. Grazie a tutti. Avete fatto quel che potevate.

Daniele Luttazzi, Contro il Partito Democratico.

Fiat iustitia, pereat mundus

La mia breve annotazione sulle dichiarazioni incrociate di Savino Pezzotta e Marco Griffini sui diritti degli omosessuali ha suscitato un po’ di stupore e perplessità in D., fedele non-lettrice di questo sito. Se vi state chiedendo come faccia D. ad essere perplessa se non frequenta questo postribolo intellettuale… beh, è semplice: D. vive sotto lo stesso tetto di A., fedele lettore di quanto scrivo.
D. dunque scrive preoccupata (ovviamente non a me, che sarebbe troppo semplice):

[A.] mi ha detto che dal sito di Ivo si deduce che Ivo è con la […] e la […]: davvero?!?!

Lasciando da parte le opinioni di […] e di […], probabilmente a favore delle adozioni da parte delle coppie omosessuali, provo a chiarire il mio pensiero, rispondendo così alla domanda “da che parte sto”.

Sono contrario alle adozioni di bambini da parte di coppie omosessuali.
Il problema è che sono anche contrario alle adozioni da parte di coppie eterosessuali.

Sono contrario, in generale, a tutti quei fenomeni che vengono definiti in termini astratti e generali. Omosessuale, eterosessuale: termini che, secondo me, non significano nulla di fronte al problema, particolare e concreto, di un bambino che ha bisogno di una famiglia. Continua a leggere “Fiat iustitia, pereat mundus”

Questione di categorie

Savino Pezzotta, ex sindacalista e uno dei portavoce del Family Day, ha espresso la sua opinione sui diritti degli omosessuali:

I gay, per esempio, sono persone ma non categorie e perciò hanno dei bisogni, non diritti.

Marco Griffini, fondatore e presidente dell’Associazione Amici dei Bambini e anche lui promotore del Family Day, non approva le adozioni alle coppie omosessuali:

Mi occupo di bambini abbandonati da trent’anni. So quali ferite provochi l’abbandono, i gravi problemi di identità che ne scaturiscono. Problemi che sarebbero ingigantiti dall’essere affidati a due genitori dello stesso sesso.

Voglio prendere sul serio le due dichiarazioni.
Se gli omosessuali non sono una categoria, per favore, non parliamo più di omosessuali in generale. Parliamo di persone, di singole persone, e non di categorie.
Aboliamo quindi tutte le leggi che stabiliscono in generale i criteri per poter adottare un bambino: che si decida caso per caso. E se una coppia omosessuale risulta sufficientemente stabile e accogliente, che le si conceda di adottare un bambino.