Dagli OGM all’Intelligent design

Quello che segue prendetelo un po’ come la supercazzola del lunedì mattina o – per usare un linguaggio più aulico – come una audace ipotesi concettuale che forse vale la pena approfondire.

C’è un filo rosso tra gli organismi geneticamente modificati e la negazione dell’evoluzione tramite selezione naturale. Non nel senso che mangiare OGM abbia strani effetti sul cervello per cui mi mangio un po’ di soia transgenica (o del formaggio prodotto con latte munto da una mucca che ha mangiato quella soia) e improvvisamente mi convinco che Dembski sia più intelligente di Dawkins.
Il filo rosso è concettuale, e richiede una piccola premessa.

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L’altro nome dell’illusione

Sono  molto tentato di andarci. Qualcuno mi vuole fare compagnia?Conferenza creazionista 1
Conferenza creazionista 2
Da notare il collegamento in diretta con il famoso (famigerato?) Harun Yahya e gli interessanti temi che verranno affrontati: ingannevoli interpretazioni dei fossili; l’evoluzione di fronte al vicolo cieco della molecola; la termodinamica confuta l’evoluzione, la teoria dell’evoluzione: una predisposizione al materialismo.
Tra l’altro: qualcuno sa cosa sia il vicolo cieco della molecola?

Dio c’è, e guarda CSI

Una buona parte del codice genetico contenuto nei nostri cromosomi è spazzatura (Junk DNA) o, per essere più fini, DNA non codificante.

Perché un simile spreco?
Domanda priva di senso per un evoluzionista: il risultato della selezione naturale è, nella migliore delle ipotesi, subottimale.
Un problema interessante per i sostenitori dell’Intelligent Design, che infatti non mancano di gioire di fronte a ogni ipotesi sull’utilità del DNA spazzatura.

Oggi ho scoperto che per le analisi forensi viene utilizzato proprio il DNA spazzatura. Il famoso CODIS (Combined DNA Index System), il database che contiene le informazioni genetiche delle persone e che vediamo in azione nei telefilm polizieschi, contiene informazioni sul DNA non codificante. Non ho ben capito se per questioni di efficacia (immagino che, essendo trasparente alla selezione naturale, abbia una variabilità genetica maggiore del dna codificante) o di privacy (impossibilità di ricostruire caratteristiche fisiche o psicologiche, comprese le malattie, del soggetto schedato).

Comunque, il DNA spazzatura viene utilizzato per identificare le persone: quale migliore dimostrazione del lungimirante disegno di Dio?

Il geologo cieco

William Paley, nel 1802, immagina di camminare nella brughiera:

Supponi che, nell’attraversare la brughiera, io sbatta il mio piede contro una pietra, e mi chieda come la pietra sia arrivata lì; potrei rispondere che, fino a prova contraria, essa è stata lì da sempre: né sarebbe molto facile mostrare l’assurdità di tale risposta. Ma supponi che avessi trovato sul terreno un orologio e che debba essere indagato come è accaduto che l’orologio sia in quel posto; difficilmente penserei alla risposta che ho dato prima, cioè che, per quanto ne so, l’orologio potrebbe essere stato sempre lì. Ma perché questa risposta non dovrebbe andare più bene per l’orologio, così come per la pietra?

In crossing a heath, suppose I pitched my foot against a stone, and were asked how the stone came to be there; I might possibly answer, that, for any thing I knew to the contrary, it had lain there for ever: nor would it perhaps be very easy to show the absurdity of this answer. But suppose I had found a watch upon the ground, and it should be inquired how the watch happened to be in that place; I should hardly think of the answer which I had before given, that, for any thing I knew, the watch might have always been there. Yet why should not this answer serve for the watch as well as for the stone?

William Paley, Natural Theology (trad. it. citata da Vincenzo Fano)

È il famoso argomento dell’orologio e dell’orologiaio: incontrare un sasso non pone problemi; un orologio, invece, mostra il suo essere stato creato da un orologiaio; gli esseri viventi sono ancora più complicati di un orologio, e quindi ancora di più dobbiamo pensare a un creatore. Continua a leggere “Il geologo cieco”

A volte fanno tenerezza

Uncommon Descent, il blog di creazionisti sostenitori dell’Intelligent Design, ha fatto una scoperta eccezionale: Hegel nega l’evoluzione! Hegel, il filosofo tanto caro ai marxisti, e quindi agli evoluzionisti, che sotto sotto almeno un po’ comunisti lo sono.

Il fatto che si stia parlando di un filosofo morto 28 anni prima della pubblicazione dell’Origine delle specie non sembra costituire un grave problema.

Nel Dna di Dio

Il filosofo Enrico Berti ha scritto un interessante articolo su evoluzionismo e creazionismo per laRegione Ticino di sabato: «Nel Dna di Dio».
Berti conduce la sua analisi partendo dal libro di Riccardo Chiaberge La variabile Dio. In cosa credono gli scienziati? (Longanesi 2008); non avendo letto il libro non so quanto delle argomentazioni presentate da Berti siafarina del suo sacco e quanto invece sia di Chiaberge o dei suoi intervistati (il credente George Coyne e l’ateo Arno Penzias). Continua a leggere “Nel Dna di Dio”

Questioni di eredità

Il New York Post ha pubblicato la seguente vignetta (con riferimento alla vera uccisione di uno scimpanzé da parte della polizia):

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Il secondo poliziotto dice al primo: «Adesso dovranno trovare qualcun altro per scrivere la prossima legge di sostegno all’economia». Continua a leggere “Questioni di eredità”

La funzione primaria

Weissbach segnala un fatto curioso e un po’ ipocrita: su Facebook verrebbero rimosse le foto di madri che allattano mentre i banner pubblicitari soft-porno rimarrebbero al proprio posto.

Nel denunciare questa decisione, qualcuno (immagino una delle madri giustamente inviperita per la censura) ha affermato:

La funzione primaria del seno delle donne è di alimentare i propri piccoli.
La visione “erotica” associata ad essa è solo una invenzione che appartiene agli uomini.

Funziona primaria del seno?
Questa espressione ha un qualche senso, tenendo conto che il seno umano non ha un progettista?
Oltretutto, evolutivamente parlando, credo che la visione erotica maschile abbia avuto un ruolo non trascurare nel “disegnare” il seno femminile umano.

Scienze sociali

Il darwinismo non è altro che una scienza sociale (social theory) del diciannovesimo secolo, come il marxismo e il freudismo: questa è la tesi di Steve Fuller, sociologo statunitense sostenitore dell’Intelligent Design:

Darwinism is an undead 19th century social theory.

È bene evidenziare che per Fuller non afferma che il darwinismo assomigli a una scienza sociale o sia nato grazia all’apporto di una qualche scienza sociale o che abbia influenzato le scienze saociali: secondo lui il darwinismo è una scienza sociale a tutti gli effetti. Continua a leggere “Scienze sociali”

Tautologie

Una delle accuse periodicamente rivolte all’evoluzionismo è quella di basarsi su tautologie. La teoria dell’evoluzione si riassumerebbe nella tesi, banalmente vera, che sopravvive l’individuo che sopravvive.1 Continua a leggere “Tautologie”

  1. Cito da un sito anti-evoluzionista: «Chi ha maggior successo riproduttivo? Il più adatto. Ma chi è il più adatto? Chi ha maggior successo riproduttivo.» []