Francesco Facchinetti, conosciuto anche come DJ Francesco e Mister X Factor, si fa intervistare da Oggi (n. 16 del 15/4/2009).
Inevitabilmente (siamo in Italia, dopo tutto), l’intervista inizia con il doveroso omaggio a Gesù:
Ci sono tre-quattro minuti prima di salire sul palco di X-Factor, quando nessuno mi vede, in cui mi chiedo “Ma chi me lo fa fare? Ora me ne torno a casa”. È un attimo, poi ringrazio Gesù per la bella cosa che mi sta facendo fare. Mi arriva una sferzata d’adrenalina fortissima, il gelo diventa fuoco e bum, entro in scena.
A parte ringraziarlo per la bella cosa che gli sta facendo fare (adombrando un problema teologico mica da ridere: Dio onnipotente non ferma le guerre ma ci fa dono di X-Factor, roba che Giobbe, al confronto, era un privilegiato), quale è il rapporto di F. F., che ci informa essere un ex-catechista, con la religione?
Ma io con la religione ho un rapporto personale, che spesso non passa per la Chiesa. Pregare non vuol dire solo recitare il Padre nostro, ma parlare con Gesù in ogni momento, anche quando sei in macchina nel traffico e gli dici: “Gesù, ma che casino c’è?”
Non credo che Mister X-Factor sia l’unico a rivolgersi a Gesù (o a sua madre o a qualche altro santo) quando si ritrova imbottigliato nel traffico. Temo però che sia l’unico a considerare ciò un momento di preghiera.
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