Il Circolo di Vienna non è passato alla storia per la sua riflessione etica e sociale. Ovviamente l’idea di fare piazza pulita della metafisica ha importanti implicazioni sulla vita, ma sono, per così dire, implicazioni negative: stabiliscono cosa non si può dire, ma non cosa di può, o si deve, dire.
Scopro, su Librescamente che, almeno Rudolf Carnap, aveva una visione indubbiamente positiva:
Penso che quasi tutti noi condividessimo come cosa ovvia, su cui non c’era pressoché bisogno di discutere, questi tre punti: in primo luogo, la concezione che l’uomo non ha protettori né nemici soprannaturali e che, pertanto, qualsiasi cosa si possa fare per migliorare la vita è compito dell’uomo stesso; in secondo luogo, la convinzione che l’umanità è in grado di cambiare le condizioni di vita in maniera tale che molte delle sofferenze attuali possono essere eliminate, e che la situazione esterna ed interna di vita dell’individuo, della comunità e, infine, dell’umanità sarà essenzialmente migliorata; in terzo luogo, la concezione che ogni azione deliberata presuppone conoscenza del mondo, che il metodo scientifico è il metodo migliore per acquistarla e che la scienza deve, pertanto, essere considerata uno degli argomenti più preziosi per il miglioramento della vita.