Scienza e filosofia: siamo uomini o persone?

Orarel, acronimo di Ora di religione, non approva un commento di Chiara Lalli, apparso qualche giorno fa su Bioetica, incentrato sulla gradualità del concetto di vita. Orarel, riferendosi alla gradualità dell’alba e del tramonto, afferma: Eppure c’è notte!

Al centro della discussione vi è, ovviamente, il concetto di persona. Concetto filosofico, come affermano sia Chiara Lalli:

la differenza tra

vita biologica e vita personale e l’impossibilità di affidarsi alla biologia per dirimere la questione (filosofica, ahimè)
che Orarel:

Verissimo che il concetto di persona è filosofico e non biologico.

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Vedere la scienza, vedere la filosofia

Nel 1693 William Molyneux pose un interessante quesito all’amico John Locke: una persona cieca dalla nascita, in grado di riconoscere attraverso il tatto un cubo e una sfera, sarebbe in grado, una volta ricuperata la vista grazie a una operazione, di riconoscere quale è il cubo e quale la sfera senza toccare i due solidi? Continua a leggere “Vedere la scienza, vedere la filosofia”

Io e l’altro io

Uno degli eresiarchi di Uqbar, così racconta Borges in Finzioni, aveva giudicato che gli specchi, e la copula, sono abominevoli, poiché moltiplicano il numero degli uomini.

Difficile resistere alla tentazione di iniziare con questa citazione un discorso sugli specchi, questi oggetti particolari e molto metafisici, in grado di moltiplicare se non gli uomini, almeno la loro immagine, il che non è poco.

Alla riflessione metafisica e letteraria si è, da un po’ di tempo, aggiunta anche la psicologia. Nel 1970 lo psicologo Gordon G. Gallup ideò un interessante esperimento per saggiare l’esistenza di autocoscienza degli animali: se un individuo è in grado di riconoscere la propria immagine allo specchio, ossia di capire che quello che ha di fronte non è un altro individuo, allora possiede autoconsapevolezza.
Recentemente, si è scoperto che oltre alle scimmie anche gli elefanti superano questa curiosa prova e possiedono quindi una qualche forma di autocoscienza (un divertente filmato).

Notevole lavoro della psicologia: prendere un concetto terribilmente complicato e tradurlo in un semplice esperimento. Confrontando la citazione di Borges con l’esperimento di Gallup si può assaporare tutta la differenza tra filosofia e psicologia.

Relatività del torto

Isaac Asimov non ha bisogno di presentazioni.
L’UAAR, invece, ne ha probabilmente bisogno: l’Unione degli Atei e degli Agnostici Razionalisti, nata nel 1987, si occupa, tra le altre cose, di promuovere la “conoscenza delle teorie atee e agnostiche”. Dal 1996 l’UAAR pubblica una rivista bimestrale, L’Ateo. Il numero 5/2006 di questa rivista è dedicato al relativismo e pubblica, tra gli altri interventi, un vecchio articolo di Isaac Asimov intitolato La relatività del torto. Continua a leggere “Relatività del torto”

Estinzioni

Perché i dinosauri si sono estinti?
Questa semplice domanda è uno dei misteri più interessanti della paleontologia, quello che più affascina il grande pubblico di appassionati e curiosi: come sparirono questi animali che dominarono l’ecosistema per oltre 160 milioni di anni? Continua a leggere “Estinzioni”

Uomini e macchine

Giorgio Israel al meeting di CLGiorgio Israel è professore ordinario presso il Dipartimento di Matematica dell’Università di Roma “La Sapienza” non chè direttore del Centro di Ricerche in Metodologia della Scienza nella stessa università.
Sul suo blog ha pubblicato l’intervento tenuto al Meeting di Comunione e Liberazione, nel quale paragona senza tanti problemi le biotecnologie non alla eugenetica nazista, che evidentemente gli pareva troppo poco, ma addirittura allo sterminio di massa praticato da Hitler:

Perché si dice tanto spesso che le biotecnologie contemporanee hanno un carattere disumano e addirittura si evoca il nazismo in relazione ad esse? Non è forse esagerato accostare pratiche che hanno come scopo dichiarato la felicità dell’uomo con le pratiche dello sterminio di massa? È vero, c’è un tratto di collegamento tra queste due pratiche.

Leo Strauss, negli anni ’50, ha introdotto il termine reductio ad Hitlerum per indicare i ragionamenti della forma “Hitler ha sostenuto e appoggiato X, quindi X è sbagliato e cattivo”. L’argomento è fallace per il semplice fatto che Hitler è cattivo perché ha fatto cose cattive, non il contrario, e anche perché, nella sua vita, il dittatore nazista ha fatto molte cose innocenti, come dipingere e possedere cani.
Israel, da buon matematico quale è, non si limita ovviamente ad accostare biotecnologie e sterminio nazista, ma argomenta le, secondo lui pericolose, similitudini. Continua a leggere “Uomini e macchine”

Scienza, filosofia, politica: la ricerca sulle cellule staminali

L’amico Cantor, in un commento al dibattito oramai europeo sulle ricerche sulle cellule staminali, cita la mia recensione del testo di Severino Sull’embrione.

Il discorso di Severino, e quindi anche la mia recensione, è squisitamente filosofico. Il commento di Cantor, invece, è prettamente politico. La ricerca sulle cellule staminali è infine un problema scientifico.
Scienza, filosofia, politica: come si intrecciano questi tre temi? Continua a leggere “Scienza, filosofia, politica: la ricerca sulle cellule staminali”

Severino, l’embrione e l’occidente

Emanuele Severino, Sull’embrione, Rizzoli, 2005.

Il primo dicembre del 2004 il Corriere della Sera pubblicò un articolo di Emanuele Severino intitolato La potenza e l’embrione: un intenso distillato di filosofia risultato indigesto a molti lettori, nonostante la bravura espositiva dell’autore.
Il corriere pubblicò altri interventi di Severino in risposta ad alcune critiche ed obiezioni. Gli articoli di Severino sono adesso pubblicati, insieme ad altri testi, in Sull’embrione (Rizzoli 2006), un agile libretto di un centinaio di pagine circa. Continua a leggere “Severino, l’embrione e l’occidente”

Scienza e filosofia

A volte i filosofi si lasciano andare a considerazioni estemporanee, pretendendo di determinare i fatti con le parole: si aspettano che il loro sapere possa determinare il mondo, aiutare a scoprire la realtà. È come se un professore di italiano sentenziasse che le rane sono tutte femmine mentre i rospi sono tutti maschi, appunto perché “rana” è una parola femminile mentre “rospo” è maschile.

In questo caso la filosofia è effettivamente una inutile attività, forse dannosa e sicuramente criticabile.
A volte anche gli scienziati si lasciano andare a considerazioni estemporanee, pretendendo di determinare le parole a partire dai fatti, il significato dai dati di fatto. Come se un professore di biologia stabilisse che si deve dire “la rana” quando è femmina, “il rano” quando è maschio.

In questo caso è la scienza ad essere attività inutile e, forse, persino dannosa.
Le parole non devono e non possono determinare i fatti, ma cercare di descriverli; i fatti non devono e non possono determinare le parole, ma semplicemente resistere loro, rifiutando le descrizioni errate e permettendo quelle valide.

Ma questo quale dei due professori lo deve dire: quello di italiano o quello di biologia?

Contro il relativismo

Nello scompartimento di un treno, due persone sono sedute una di fronte all’altra.

Giovannitra sé e sé, leggendo il giornale: Tutta colpa del relativismo!

Ludovico: Mi scusi, posso chiederle quale terribile evento sarebbe causato dal relativismo?

Giovannisorpreso: Come scusi?

Ludovico: Ho sentito la sua esclamazione, probabilmente legata a qualche notizia riportata dal giornale, e le chiedevo quale increscioso fatto lei riconduceva al relativismo. Continua a leggere “Contro il relativismo”