Darwin e Platone

C’è qualcosa di anti-platonico nella teoria dell’evoluzione.

Richard Dawkins, in proposito, parladella morta mano di Platone, ma la stessa tesi è sostenuta, conespressione meno forte, da Stephen J. Gould (credo che entrambi sirifacciano a Ernst Mayr).Questo qualcosa di anti-platonico è il rifiuto dell’essenzialismo: non esiste l’essenza di una specie vivente, qualcosa di unico e caratteristico di quella specie che la differenzia da tutte le altre. Tutti gli esseri viventi hanno un antenato comune, dal quale si sono differenziati per continue, piccole modifiche. Continua a leggere “Darwin e Platone”

A proposito di una vignetta

Una vignetta di Lisa Benson:

Una infreddolita signora, costretta dalle basse temperature a vestire il suo adorato chihuahua con un delizioso golfino, si difende dal freddo bruciando alcuni libri sul riscaldamento globale, primo fra tutti Una scomoda verità (An Inconvenient Truth) di Al Gore.

Continua a leggere “A proposito di una vignetta”

Polemiche con i fiocchi

Accadde che sul sito della prestigiosa rivista Nature è apparso un fiocco di neve con ottagonale. Otto punte, invece delle classiche sei. Otto impossibili punte: a volte si formano fiocchi con tre o dodici punte, ma mai con cinque o otto: è fisicamente impossibile.
E così il professor Thomas Koop ha scritto una lettera a Nature,1 lamentando la presenza di questi impossibili fiocchi.

Il Guardian, nel riportare la notizia, parla di divisione tra le due culture: una esagerazione, tenendo conto che gli impossibili fiocchi sono soprattutto presenti in comunicazioni pubblicitarie – e la pubblicità non è proprio il prodotto di punta della cultura umanista.
Di certo è un problema di diffusione del sapere scientifico. Soprattutto perché, cercando con google “fiocco di neve 8 punte”, ho trovato i fiocchi di neve ottogonali creati, con la carta colorata, da bambini di prima e seconda elementare.
Certo, la creazione di fiocchi a sei punte è più complicata (anche se non eccessivamente, almenoa giudicare da questo video) e avrebbe richiesto un maggior impegno da parte dei maestri, e ovviamente non è ritagliando fiocchi di neve scientificamente corretti che si diffonde la scienza. Se fossi il padre di uno di quei bambini, avrei fatto comunque notare la cosa agli insegnanti – facendomi odiare da tutto il corpo docenti.

  1. Lettera accessibile a pagamento; non l’ho letta. []

Causa ed effetto

C’è una leggera scossa di terremoto. Un sasso si stacca dalla montagna, rotola lungo un pendio finché urta contro il vetro di una finestra, rompendolo.

Quale è la causa della rottura del vetro?1
Il terremoto? Il sasso? La forza di gravità? La fragilità del vetro? La posizione della finestra?
Tutti quanti sono “eventi” necessari perché il vetro si rompa, e trovo difficile isolarne uno in particolare e dire: ecco, questa è la causa. Continua a leggere “Causa ed effetto”

  1. L’esempio è del fisico Giuliano Toraldo di Francia, ma non sono in grado di citare il riferimento esatto. []

Su Francis Collins

Barack Obama ha nominato Francis Collins direttore dei National Institutes of Health. Collins, medico genetista, è stato in passato direttore dello Human Genome Project.

Questa nomina è stata da più parti criticata e contro Collins hanno scritto, tra gli altri, Sam Harris sul New York Times, PZ Myers su ScienceBlogs e Steven Pinker.
Le accuse sono varie. Le più gravi mi sembrano le seguenti: Collins avrebbe una visione troppo ristretta della ricerca biomedica e, soprattutto, non avrebbe capito l’evoluzione, sostenendo opinioni quantomeno discutibili sul dna spazzatura e l’evoluzione umana. Ma c’è dell’altro.

Alla base di queste incomprensioni vi sarebbero le credenze religiose di Collins e il suo tentativo far convergere scienza e fede, tentativo che va ben oltre il più modesto NOMA (non overlapping magisteriamagisteri non sovrapponibili) di Gould.
Collins, è bene sottolinearlo, non è un creazionista o un sostenitore dell’Intelligent Design. Nel rispondere alla domanda se l’evoluzione è in grado di spiegare la natura umana (una delle Big Questions della John Templeton Foundation), Collins dice chiaramente che le prove a favore della teoria darwiniana sono overwhelming, irresistibili, e mostra un certo scetticismo verso il God of the gaps, il Dio che riempie i punti non troppo chiari delle teorie scientifiche. Certo, la sua risposta è not entirely: secondo lui l’evoluzione non può spiegare completamente la natura umana. Forse si sbaglia, forse è abbagliato dalle sue credenze religiose, ma questa opinione non mi sembra un grave ostacolo per il ruolo che ricoprirà.
Quello che conta, secondo me, è che Collins, di fronte a una qualche minaccia per la salute delle persone, non sia convinto di trovare la soluzione leggendo la Bibbia, come invece ha dichiarato di voler fare un certo ministro per l’economia.

Antilluminismo

Ho recentemente letto Laici in ginocchio di Carlo Augusto Viano.
Nonostante qualche passaggio notevole il libro è, nel complesso, noioso e inutile: gli argomenti avanzati potevano essere tranquillamente esposti in una ventina di pagine, ma la (per quanto mi riguarda comprensibile e condivisibile) acredine dell’autore nei confronti di atei devoti e laici rispettosamente inginocchiati gli ha evidentemente impedito di essere coinciso. Continua a leggere “Antilluminismo”

Naturalmente patate

Scienza e sentimento di Antonio Pascale (Einaudi 2008) è un libro che mi ha profondamente deluso e che mi è piaciuto molto.

Mi ha profondamente deluso perché con un titolo simile mi aspettavo una analisi dei rapporti tra scienza e sentimento, tra razionalità e emotività, tra giudizio e pregiudizio; in poche parole: un saggio di quelli classici, con una tesi e un certo numero di argomenti a favore di questa tesi. Continua a leggere “Naturalmente patate”

Prove di dialogo tra scienza e filosofia

Perché la notte è più buia del giorno?

Pare che Giorgio Agamben, nel suo Che cos’è il contemporaneo (Edizioni Nottetempo), sia vistosamente inciampato su questa domanda, sostenendo che le galassie si allontanano da noi a una velocità superiore a quella della luce.
Il fisico Sébastien Balibar, letta la traduzione francese del testo di Agamben, si è sentito in dovere di correggerlo. Ulteriori dettagli su La république des livres (scoperto qui). Continua a leggere “Prove di dialogo tra scienza e filosofia”

Contro gli scienziati

Giorni fa ho avuto modo di assistere a un simpatico dialogo tra il proprietario di una catena di solarium e un dermatologo.

Il proprietario di solarium sosteneva che la luce solare fa bene perché è naturale; alle obiezioni del dermatologo sulla pericolosità, soprattutto per chi ha la pelle chiara, dei raggi UV, il proprietario di solarium ha ribattuto che sì, alcuni raggi sono pericolosi, e infatti vengono filtrati dalle lampade artificiali, che lasciano passare solo quelli benefici.
In poche parole, andare in un solarium è salutare perché è naturale e artificiale allo stesso tempo. Continua a leggere “Contro gli scienziati”

La fine del mondo

Una noia mortale.
Non c’è altro modo di definire il suo lavoro: una noia mortale. Non che si aspettasse una vita avventurosa: quando, molti anni prima, aveva deciso di iscriversi a fisica, sapeva che non lo avrebbero atteso rocambolesche imprese. Non si aspettava, però, di dover passare la giornata a fissare il monitor di un computer, aspettando.
Questo, da alcune settimane, era il suo lavoro: aspettare. Aspettare lo scontro, se così si può dire, di due particelle infinitesimali. Una noia mortale.
Magari accadesse quello che alcuni paventavano: la creazione di un buco nero con conseguente fine del mondo. Un buco nero avrebbe movimentato un po’ la giornata, e la fine del mondo avrebbe risolto definitivamente il problema del mutuo. Continua a leggere “La fine del mondo”