Intrinsecamente conservatori

Copertina "Te lo dico con parole tue"Trovo, in un bel libro sulla divulgazione,1 il seguente passo:

Non fa notizia che tutti vadano a lavorare. Fa notizia che scioperino i metalmeccanici, i magistrati o – ancora di più, perché la cosa può riguardarci da vicino – i medici, i ferrovieri, i controllori di volo.
In sostanza il giornale è un diario delle trasgressioni: popoli che invece di vivere in pace si fanno la guerra; coppie celebri che, invece di essere unite dal successo e dal denaro, si separano; calciatori che, anziché essere pagati come bravi professionisti, percepiscono cifre astronomiche; crolli in borsa o inauditi guadagni; terremoti, alluvioni, delitti, truffe, droga, scandali politici e a sfondo sessuale. Ma anche – più raramente – azioni generose, record sportivi, scoperte scientifiche, sorprendenti novità tecnologiche, libri, dischi o film che stabiliscono primati di incassi.
[…] La violazione può esistere soltanto rispetto a una norma riconosciuta e solidamente tutelata. Il giornale, proprio nel registrare le trasgressioni, rafforza le regole trasgredite, i valori tradizionali, i diritti stabiliti.
Ieri in città hanno svaligiato dieci alloggi, ma te ne parlo perché non si deve rubare. Il terremoto in Cina ha fatto duemila morti, ma calamità naturali così distruttive sono eventi eccezionali, di solito in Cina la vita scorre tranquilla. Un calciatore incassa milioni di euro all’anno, ma la norma è che si guadagna poco…
Da questo punto di vista, il giornale è intrinsecamente conservatore. Ogni giornale, anche il più rivoluzionario.

Piero Bianucci, Te lo dico con parole tue. La scienza di scrivere per farsi capire, Zanichelli Chiavi di lettura, 2008, pp. 15-16

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  1. Da notare l’avvertenza alla fine del sommario: «Questo libro può essere pericoloso perché insegna a spiegare meglio anche le cose sbagliate». []

Bloccare il treno per protestare contro l’autostrada

No-Tav a Lugano

Azione contro il TAV e il raddoppio del Gottardo a Lugano.

Oggi una cinquantina di attivisti NoTav hanno bloccato per circa dieci minuti due treni internazionali provenienti da Milano in direzione Zurigo.
Un’azione dimostrativa per unire le lotte contro le grandi opere, in solidarietà con i prigionieri no-tav e la ValSusa.

Fonte: indymedia

Apprezzo Tav al maschile (trattandosi di treno ad alta velocità, il femminile  non si capisce da dove salti fuori); un po’ meno i NoTav della prima riga che diventano no-tav nella seconda.
Quello che proprio non capisco è perché bloccare due treni Milano-Zurigo1 per protestare contro la costruzione della Torino-Lione e il raddoppio della galleria autostradale del Gottardo.

Essendo completamente ignorante in fatto di proteste, rimango a disposizione per eventuali spiegazioni.

  1. La foto mostra un ICN, che non mi sembra faccia servizio in Italia: verosimilmente il treno è partito da Chiasso o da Lugano []

Internet, conflitti e libertà

Help Twitter the Revolution in Moldova
(foto di Dan Patterson)

Qual è l’impatto di Internet e dei social network sui rapporti di potere tra Stato e individuo?
Penso soprattutto alle situazioni di elevata conflittualità; insomma, alle dittature e ai regimi totalitari che vogliono controllare il più possibile i propri cittadini.

La diffusione delle informazioni non è mai stata così facile: qualsiasi persona con un cellulare vagamente aggiornato può, in qualsiasi momento, condividere con il mondo intero pensieri, opinioni, fotografie e persino filmati. E tutto questo a un costo irrisorio rispetto a quelli necessari, ad esempio, per stampare o ciclostilare un foglio e distribuirlo a un migliaio di persone.1
Insomma, i cittadini oggi hanno molte più possibilità per raccogliere e diffondere informazioni, e la libera circolazione delle informazioni è una delle cose che uno Stato autoritario potrebbe voler evitare o quantomeno poter controllare. Continua a leggere “Internet, conflitti e libertà”

  1. Una facilità che crea anche molto rumore, rendendo quantomeno necessario dotarsi di buoni filtri. []

A proposito di un editoriale

Non leggo abitualmente Linkiesta. Tuttavia spesso qualcuno segnala un articolo apparso su questa testata, e così mi capita abbastanza regolarmente di leggere un loro testo o almeno qualche brano citato da chi ha fatto la segnalazione.

Giusto ieri qualcuno, non ricordo chi, ha segnalato un articolo, che poi ho scoperto essere un editoriale firmato da Jacopo Tondelli, il direttore responsabile. Continua a leggere “A proposito di un editoriale”

Diamo i numeri

Il popolo del web1 sta facendo circolare questa immagine:2

Bello. Mi sono messo a fare gli stessi calcoli con Svizzera e Italia – e penso che il popolo del web sarebbe contento se l’Italia funzionasse come la Svizzera –. Se in Italia si facesse come in Svizzera, si avrebbe un senato di 355 membri, 40 in più degli attuali, e una camera composta da 1.544 deputati, contro i 630 attuali.

Il popolo del web potrebbe evitare confronti privi di significato.

  1. Quanto adoro questa espressione! []
  2. Perché usare una immagine invece di un testo? []

Quante cose da sapere

Giorni fa qualcuno mi sono imbattuto in una gustosa immagine: un invitante pezzo di prosciutto sullo scaffale di un supermercato, consigliato come leccornia per Hanukkah. Continua a leggere “Quante cose da sapere”

Ironie antinfluenzale

L’Istituto di ricerca in biomedicina dell’Università della Svizzera italiana, insieme a Humabs BioMed SA di Bellinzona e al National Institute for Medical Research ha annunciato una scoperta che «potrebbe favorire la creazione di un vaccino universale in grado di proteggere da tutti i virus dell’influenza stagionale e da nuove pandemie».

Vaccino, influenza.
È curioso come una scoperta scientifica di valore debba utilizzare queste parole. Una eventuale civiltà aliena che intercettasse queste notizie (e conoscesse alla perfezione le varie lingue terrestri) penserebbe che su questo pianeta le malattie si credono causate da influenze esterne e vengono curate tramite estratti di grossi bovini.

Ogni sera

Una stazione del treno (foto di minhtu)

In questo periodo utilizzo il treno per andare al lavoro.
Lavoro serale, quasi notturno: al ritorno, scendo dal treno intorno a mezzanotte, talvolta anche all’una.

Ultimamente, nella saletta di attesa — un grosso gabbiotto in vetro e acciaio sul marciapiede, molto utile e apprezzato d’inverno per non congelare aspettando il treno —, ultimamente, dicevo, in questa saletta di attesa dorme, all’apparenza serenamente, una persona.
Tutte le sere in cui lavoro lo trovo lì, sdraiata sulle panche, con la testa appoggiata a una borsa rossa a mo’ di cuscino. Continua a leggere “Ogni sera”

Volpi e cani

La notizia è di qualche giorno fa: nel Grigioni italiano un cacciatore, convinto di sparare a una volpe, uccide un cane. E così Gico, un incrocio Bovaro bernese, di colore scuro, è morto.

Una notizia poco allegra, che non può non sollecitare emotivamente – e sollecitare in maniere molto diverse, a seconda della simpatie e antipatie nei confronti della caccia e degli animali.
Credo che se c’è qualcosa che la filosofia deve fare, è cercare chiarezza al di là delle emozioni, e questo vale sia per la grandi questioni morali che per questioni più piccole, come questo incidente di caccia. Continua a leggere “Volpi e cani”

Sostieni lo sceriffo

Monty
Come dare torto al poliziotto che, colpito dal sostegno a favore delle locali forze dell’ordine, chiude un occhio e non multa Monty, il protagonista di questo fumetto?

Se lo scopo della polizia è quello di far rispettare la legge, fingendo di non vedere l’auto in divieto di sosta il poliziotto viene meno al suo dovere.
Tuttavia, se la ragion d’essere delle forze dell’ordine è invece tenere insieme la comunità, allora il buon cittadino che manifesta pubblicamente il proprio sostegno allo sceriffo vale una mancata multa.1

  1. Monty, ovviamente, imbroglia applicando gli adesivi solo nel momento del bisogno, e in entrambi i casi meriterebbe una punizione. []