A me dispiace, per quel ragazzo di cui non ricordo il nome intervistato da non so quale emittente dopo i disordini di Milano.1
Dispiace non perché penso che sia innocente o un bravo ragazzo. Semplicemente, penso non meriti tutto quello che gli accadrà. E gliene accadranno, di cose.
E anche a lungo. Molto a lungo, perché i giornali che hanno riportato il suo nome non finiranno semidimenticati in qualche emeroteca come in passato, ma rimarranno accessibili come se fossero stati scritti ieri. Accessibili in tutto il mondo: pure al polo sud, i pinguini con lo smartphone potranno scoprire le sue gesta. Continua a leggere “Stigma virtuale”
- In realtà lo so, il nome dell’emittente, e pure quello del ragazzo. E anche se non li sapessi, basterebbe una breve ricerca online per trovarli. Ma non voglio. [↩]