Timothy Taylor, Come l’uomo inventò la morte; Newton-Compton, 2006
La morte è un evento naturale, forse è l‘evento naturale, quello a partire dal quale si può definire l’uomo come animale mortale, non nel senso banale che può morire, bensì che pensa alla morte.
Cosa significa dunque parlare di invenzione della morte? Il titolo italiano del libro di Taylor, che è il sottotitolo dell’edizione originale: The Buried Soul: How Humans Invented Death, contiene dunque un piccolo paradosso: l’uomo non può inventare la morte, sia perché questa è un evento naturale, sia perché senza la morte l’uomo non potrebbe definirsi tale.
Il testo dell’archeologo inglese è una lunga ed interessante disamina dei riti funerari umani, di come l’uomo affrontò, e affronta tuttora, il problema dei defunti.
Il tema centrale dell’analisi è l’anima: la morte biologica del corpo non coincide con la morte della persona, la gestione del corpo del defunto, pertanto, non è e non può essere un semplice problema igienico. Questo, ovviamente, non vale solamente per popolazioni cantiche o primitive: anche gli elaborati riti funebri dell’evoluto e laico occidente manifestano gli stessi schemi fondamentali. Continua a leggere “Come l’uomo inventò la morte”