Del recente discorso di Monsignor Fisichella avevo commentato (con eccessiva pignoleria) l’imprecisione sugli embrioni non umani, lasciando da parte il resto.
Oggi Marco Ferrari rimedia a questa mia mancanza, mettendo a fuoco il problema di fondo dell’approccio di Fisichella (e della chiesa cattolica in generale): la supremazia umana. L’uomo è creatura eccezionale, unica e, soprattutto, in posizione privilegiata rispetto agli altri esseri viventi:
“[il papa] esige anche che ci sia la difesa della vita umana in tutta la sua pienezza. Vanno bene le leggi per salvaguardare i lupi o gli scimpanzè, ma prima di tutto occorrono leggi per salvaguardare l’uomo, dalla sua nascita naturale alla sua fine naturale”. Eccoci, questo è il clou: prima l’uomo, poi, casomai, il resto del mondo. Se c’è un’alternativa, e l’alternativa c’è sempre, prima si danno i fondi per “salvare” bambini e città, monumenti e anziani, poi forse parchi nazionali e animali in via d’estinzione. E’ ovvio che di questo passo per “lupi e scimpanzé” non avanza niente.
In poche parole: l’uomo è parte della natura o – per evitare l’impiego del compromesso termine “natura” – l’uomo è un essere vivente sullo stesso livello degli altri, non vi sono salti ontologici, non c’è un particolare privilegio.
PS Detesto scrivere e’ invece di è – utilizzare l’apostrofo come accento è una cosa che posso tollerare, ma non approvare, se chi scrive si ritrova con una tastiera priva di accenti. Nei miei sogni il titolo di questo post sarebbe stato Uomo è natura con l’accento, ma non la e, rossa:
Purtroppo non è possibile farlo nel titolo, e ho usato – orrore! – l’apostrofo come accento mettendolo tra parentesi quadre. Un gesto del quale mi vergognerò a lungo.