Che cosa è la giustizia?

Immagina tratta da Wikipedia

Un mesetto fa, ho avuto il piacere di incontrare, per una breve intervista, l’attivista egiziano Musaad Abu Fagr.
Una persona interessante: grazie alla presenza di un interprete – Abu Fagr parla solo arabo, e dati i limiti della comunicazione a gesti la presenza di un traduttore era più che gradita –, si è chiacchierato per una buona mezz’ora di diritti umani, dagli ostacoli alla loro diffusione agli aspetti culturali e religiosi alla loro esportazione.

A un certo punto, ho osato fare una domanda che considero inquietante: “Che cosa è la giustizia?”.
Questa domanda mi inquieta perché le risposte, in genere, sono banali e inconcludenti, vuoti slogan che non portano da nessuna parte, almeno da nessuna parte di interessante. Continua a leggere “Che cosa è la giustizia?”

Cristiani nel mondo

Appello PirelloneCaro Roberto Formigoni,
questa mattina ho perso il treno in stazione centrale a Milano. Altri treni in partenza da lì non ce n’erano, e così mi sono diretto, a piedi, verso la stazione del passante.
Ma non è per lamentarmi dei trasporti regionali che scrivo questa inutile lettera aperta (anche se, già che ci sono: fai qualcosa per la linea Milano-Chiasso che è un disastro!).
Quando mi ritrovo davanti alla stazione centrale, mi fermo sempre un attimo ad ammirare il Pirellone, che è proprio un gran bell’edificio. E così ho fatto anche questa mattina e ho notato, in mezzo alla facciata, una enorme scritta su sfondo rosso: “Salviamo la vita dei cristiani in Iraq e nel mondo”. Continua a leggere “Cristiani nel mondo”

Di conferenze creazioniste

Ho letto qualche resoconto della conferenza creazionista di Oktar Babuna di Milano.1
Non sono andato all’incontro milanese, ma tempo fa ero andato alla conferenza di Lugano. Ne avevo brevemente scritto sul blog, più un articolo (rimasto finora inedito) che riproduco qui di seguito. Continua a leggere “Di conferenze creazioniste”

  1. Ocasapiens: Lo scettro di Otkar è una pizza, Oggi Scienza: Che noia, li turchi!, Query: Creazionisti turchi a Milano, il resoconto. []

Libero mercato delle idee

C’è chi si lamenta del fatto che il Comune di Milano conceda spazi pubblici ai creazionisti capeggiati da Harun Yahya.

Non ho capito se la conferenza che si terrà a Palazzo delle Stelline sarà patrocinata dal Comune o se, più banalmente, l’amministrazione milanese ha soltanto concesso, a pagamento, lo spazio. Continua a leggere “Libero mercato delle idee”

Dialoghi tra culture

È difficile il dialogo tra quelle che, riprendendo la fortunata espressione di C. P. Snow, possiamo chiamare le due culture, quella umanistica e quella scientifica.
Le difficoltà spesso nascono dall’ignoranza degli umanisti, convinti che la conoscenza scientifica sia arida, quando va bene, o pericolosa, quando va male — in entrambi i casi meglio tenersene a distanza, tanto non serve conoscere la scienza per scrivere saggi sul pensiero scientifico. Continua a leggere “Dialoghi tra culture”

Guerra dei sessi

Quattro dei sette membri del Consiglio federale, il governo elvetico, sono donne.
Secondo alcuni, e trascurando alcuni aspetti non proprio marginali come le retribuzioni, la parità è stata raggiunta.

E proprio partendo dalla parità tra i sessi, o almeno dalla diversa situazione sociale, i giovani del Partito popolare democratico (Ppd) hanno avuto l’idea di proporre il servizio militare obbligatorio anche per le donne. Continua a leggere “Guerra dei sessi”

Ieri ho salvato una ragazza che stava per essere violentata: mi sono trattenuto

«Ieri ho salvato una ragazza che stava per essere violentata: mi sono trattenuto»: se ricordo bene, questa battuta è di Woody Allen.

È una battuta perché salvare una ragazza dall’essere violentata è una azione meritevole di lode e approvazione e, in molte circostanze, è chiaramente supererogatoria: per quanto sia giusto, non si è tenuti a intervenire direttamente, soprattutto tenendo conto che i violentatori sono, appunto, gente violenta; trattenersi dal violentare una ragazza è, invece, una attività suberogatoria: non aggredire le persone fa parte dell’abc della convivenza civile, è lo standard minimo per vivere in società con altre persone. Continua a leggere “Ieri ho salvato una ragazza che stava per essere violentata: mi sono trattenuto”

Beni matrimoniali

Elizabeth Brake, su Ethics (Ethics 120 (January 2010): 302–337), propone una teoria minimale del matrimonio (minimal marriage).
Il riferimento del titolo è allo stato minimo di Nozick, ma la giustificazione del matrimonio che viene fornita è rawlsiana.

Il matrimonio minimo ha poco a che fare con i matrimoni attualmente esistenti, che sono giuridicamente molto più pesanti e limitati.
Semplificando molto, si tratta della possibilità di attribuire ad altre persone, volendo anche più persone, alcuni diritti di cui gode il singolo, senza danni diretti per altri soggetti.

La giustificazione, come dicevo, è rawlsiana: le relazioni personali non sono soltanto molto importanti, ma costituiscono un aspetto fondamentale della vita delle persone, e fanno quindi parte di quelli che Rawls chiama beni primari (primary goods). La società è quindi tenuta a riconoscere e dare valore a queste relazioni.
È questo aspetto il più interessante: il passaggio dall’individuo, isolato, alla persona, che vive in una fitta rete di relazioni con altre persone, senza per questo arrivare al comunitarismo.