Le elezioni

Scheda elettorale (foto di Lord Gordon)Scheda elettorale (foto di Lord Gordon)

Come cantava Giorgio Gaber, le elezioni sono il momento magico della democrazia:

Persino nei carabinieri
c’è un’aria più rassicurante
ma mi ci vuole un certo sforzo
per presentarmi con coraggio
c’è un gran silenzio nel mio seggio

un senso d’ordine e di pulizia.
Democrazia!

Mi danno in mano un paio di schede
e una bellissima matita
lunga, sottile, marroncina,
perfettamente temperata

e vado verso la cabina
volutamente disinvolto
per non tradire le emozioni

e faccio un segno sul mio segno
come son giuste le elezioni.

Gaber e Luporini la fanno facile: io ho certe idee politiche, trovo un partito che si avvicina il più possibile a queste idee, cerco il simbolo di questo partito e ci faccio una croce sopra. Continua a leggere “Le elezioni”

Musica ed emozioni

Su Internazionale di questa settimana (n 840, 2/8 aprile 2010)  un interessante articolo di Alex Ross, critico musicale del New Yorker, sui concerti di musica classica. L’etichetta impone di non applaudire se non alla fine dell’intera composisione, costringendo gli spettatori a reprimere i propri sentimenti di euforia alla fine di movimenti o sezioni particolarmente esaltanti. Secondo Ross questo è uno dei motivi della crisi della musica classica. Continua a leggere “Musica ed emozioni”

Più leggi sotto lo stesso cielo

L’avvocato Gianfranco Amato si interroga sui Muslim Arbitration Tribunal con un articolo dal significativo titolo «La Gran Bretagna discrimina i cristiani e si affida ai tribunali islamici».

Titolo efficace, anche se leggermente fuorviante (come ogni titolo rischia di essere, del resto).
Non è la Gran Bretagna ad affidarsi ai tribunali islamici, ma i singoli cittadini che hanno la possibilità di rivolgersi a uno di questi Muslin Arbitration Tribunal per risolvere alcuni problemi che, come giustamente nota Amato, riguardano «materie che sono, comunque, lasciate alla libera disponibilità delle parti». Una forma di arbitrato, che non prevale sulle leggi già esistenti e vincola le parti solo se queste sono d’accordo. Continua a leggere “Più leggi sotto lo stesso cielo”

Dove sono finite le bambine (2)

Torno sul tema della scomparsa delle bambine, recentemente riproposto dall’Economist e ripreso da Internazionale, tentando un approccio cinico e a-morale della situazione.

Continua a leggere “Dove sono finite le bambine (2)”

Causa e diffetto

Non molto tempo fa scrissi a proposito del concetto di causa, cercando di mostrarne la natura almeno parzialmente normativa: affermare che un certo fenomeno è causa di un altro significa assumere la normalità o legittimità di un certo stato i cose.

La cronaca recente ha presentato quelle che, a me, sembrano essere delle conferme di questa tesi. Continua a leggere “Causa e diffetto”

Se vuoi mandare un messaggio, spedisci un telegramma

Due parole sul divieto di edificazione di minareti in territorio elvetico.

Con la votazione popolare del 29 novembre i cittadini svizzeri hanno deciso di aggiungere il seguente capoverso all’articolo 72 della costituzione federale:

L’edificazione di minareti è vietata.

L’articolo 72 riguarda i rapporti tra chiesa e stato. Evidentemente neppure i promotori del referendum credono davvero che «i minareti non [abbiano] nulla a che vedere con la religione»1, altrimenti avrebbero proposto di modificare l’articolo 75 (sulla pianificazione del territorio) o, al limite, l’articolo 57 (sulla sicurezza del paese e la protezione della popolazione). Continua a leggere “Se vuoi mandare un messaggio, spedisci un telegramma”

  1. Queste e le successive citazioni sono tratte dal materiale informativo che il Consiglio federale recapita a tutti i cittadini prima di un referendum. []

Dare a Cesare quel che è di Cesare

risultati

L’autore misterioso altri non è che Cesare Beccaria.
La citazione completa, tratta ovviamente da Dei delitti e delle pene, con in corsivo la parte estrapolata e modificata, è:

La morte di un cittadino non può credersi necessaria che per due motivi. Il primo, quando anche privo di libertà egli abbia ancora tali relazioni e tal potenza che interessi la sicurezza della nazione; quando la sua esistenza possa produrre una rivoluzione pericolosa nella forma di governo stabilita. La morte di qualche cittadino divien dunque necessaria quando la nazione ricupera o perde la sua libertà, o nel tempo dell’anarchia, quando i disordini stessi tengon luogo di leggi; ma durante il tranquillo regno delle leggi, in una forma di governo per la quale i voti della nazione siano riuniti, ben munita al di fuori e al di dentro dalla forza e dalla opinione, forse piú efficace della forza medesima, dove il comando non è che presso il vero sovrano, dove le ricchezze comprano piaceri e non autorità, io non veggo necessità alcuna di distruggere un cittadino, se non quando la di lui morte fosse il vero ed unico freno per distogliere gli altri dal commettere delitti, secondo motivo per cui può credersi giusta e necessaria la pena di morte.

Per il marchese Beccaria la pena di morte può essere ammessa per questioni di ordine pubblico (anche se limitatamente ad alcune situazioni particolari, come le rivoluzioni e le rivolte) e per deterrenza. Continua a leggere “Dare a Cesare quel che è di Cesare”

A proposito di un servizio del TG5

È con un certo disagio che scrivo questa riflessione: il disagio di chi teme di essere frainteso.
Non sempre è possibile evitarlo: il fraintendimento a volte è inevitabile, soprattutto quando l’argomento è emotivamente coinvolgente, come in questo caso. Continua a leggere “A proposito di un servizio del TG5”

Paternalismo libertario

Leggendo Le Scienze di agosto scopro l’esistenza del paternalismo libertario.
Arrivo in ritardo: il libro Nudge: Improving Decisions About Health, Wealth, and Happiness di Richard H. Thaler  e  Cass R. Sunstein è uscito nel 2008, mentre la traduzione italiana è nelle librerie da maggio; ne hanno inoltre parlato Roberto Casati e Simona Morini.

L’idea è semplice: dal momento che l’uomo non è un essere razionale e spesso prende decisioni irrazionali e illogiche, è necessario aiutarlo. Secondo il paternalismo classico, questo aiuto consiste nel prendere le decisioni al suo posto; secondo il paternalismo libertario, basta aiutarlo a scegliere bene, fornendo tutte le informazioni necessarie nella forma più chiara possibile e ricorrendo ad alcune spinte (in inglese Nudge) per indirizzare le persone verso la scelta corretta.
Si lascia la libertà di scelta ma si aiutano le persone a scegliere bene: ecco sciolto l'(apparente?) ossimoro.

Continua a leggere “Paternalismo libertario”

Come una volta

L’altro giorno ero a XXXX per assistere alla presentazione di un libro.

Dopo la presentazione e una pizza con alcuni amici, sono andato in stazione per prendere il treno che mi avrebbe riportato a casa.
Lungo la strada mi sono fermato in una gelateria per commettere un piccolo peccato di gola. Continua a leggere “Come una volta”