È un giochino molto affascinante: due suoni puri, se hanno frequenza doppia l’uno dell’altro, vengono percepiti come un unico suono; tuttavia se uno dei due suoni viene interrotto per alcuni secondi, il cervello riesce a separare i due suoni. Continua a leggere “Sentire-come”
Categoria: Pensieri diversi
Riflessioni di vario argomento
Democrazia digitale
Venerdì 10 ottobre si terrà un convegno sulla democrazia digitale.
Non ho una idea molto chiara di cosa sia la democrazia digitale, e a quanto pare non ce l’hanno neppure gli organizzatori, disposti a dare accoglienza a qualsiasi contributo. Continua a leggere “Democrazia digitale”
Battaglia democratica
Dario Bressanini, in un lungo e interessante post dedicato a OGM e mutazioni genetiche, si scaglia contro alcuni preconcetti, uno platonico:
Moltissime persone hanno un’idea quasi platonica del concetto di “specie vivente”. Come se i diversi individui di una specie, il rinoceronte ad esempio, non fossero altro che “realizzazioni di un’essenza”, di una rinocerontitudine che esisterebbe immutabile ed eterna nel mondo delle idee. Questa visione è completamente sbagliata, ma è indubbio che sia molto radicata, a livello quasi inconscio, in una larga fetta della popolazione e porta a ritenere sbagliati e “innaturali” degli scambi genetici tra specie attualmente diverse. Ad essere sbagliata però è proprio questa idea di immutabilità di una specie.
e l’altro disneyano:
Naturale, quindi non pericoloso, nella logica semplice e ingenua di chi ha una visione “disneyana” della natura benigna.
Disobbedisco
Nic Davison, il proprietario polacco del ristorante Kuchnia Polska nel South Yorkshire, dovrà pagare una multa di 2000 sterline perché vendeva la birra Zweic in boccali da 0,3 e 0,5 litri, contrariamente a quanto stabilito dalla legge: la Weights and Measures, del 1988, autorizza infatti la vendita di birra alla spina unicamente in contenitori da 1/3 di pinta o multipli di mezza pinta. Continua a leggere “Disobbedisco”
Pop pensiero
Guardare o non guardare “Lost”, “24”, “C.S.I.”, e quant’altro? Seguo alcune serie, lo confesso, specie “Damages” per la superba Glenn Close, ma anche per dissipare tristezze e deliri filosofici, così come David Hume giocava a tric-trac, mentre Ludwig Wittgenstein leggeva “crimes fiction”.
Così inizia Sopravvivere al pop pensiero di Nicla Vassallo.
All’elenco potremmo anche aggiungere l’amore per il Wrestling di Feyerabend, ma non è certo indispensabile: la captatio benevolentiae è comunque riuscita e Nicla Vassallo ha fatto capire che non ha pregiudizi verso la cultura popolare. Il pop pensiero al quale cerca di sopravvivere non sono, dunque, i telefilm o i fumetti, ma i libri di filosofia che si occupano di telefilm o fumetti: la filosofia del Signore degli anelli, del poker, degli U2 e dell’iPod, per fermarsi ad alcuni degli esempi, a quanto pare reali, citati. Continua a leggere “Pop pensiero”
Il mio primo Gay Pride
L’11 agosto dell’anno scorso mi trovavo a Tallinn, in Estonia.
Intorno alle tre del pomeriggio, mentre io e mia moglie cercavamo la via più breve per raggiungere la cattedrale ortodossa Alexander Nevsky, ci imbattemmo in un imponente schieramento di forze dell’ordine: una cinquantina di agenti sfilavano, in tutta calma, lungo le vie del centro storico. A poca distanza, un allegro e festoso corteo che, dopo alcuni minuti, capimmo essere il Gay Pride locale.
Esaurito il lungo corteo dell’orgoglio omosessuale, sentimmo alcuni fischi. Incuriositi, trovammo lo sparuto corteo del no-pride, con tanto di sito internet (nopride.ee, non più attivo, al contrario degli omonimi nopride.lv e nopride.lt) e logo (da notare la finezza con la quale il grafico è riuscito a mettere in evidenza il sesso delle due persone). Continua a leggere “Il mio primo Gay Pride”
Un’enorme ontologia invisibile
Grazie a Roberto Chibbaro ho scoperto l’esistenza de Il Minottino, Manuale di sopravvivenza giuridica ad uso del blogger scritto da Daniele Minotti, avvocato.
Alcuni aspetti giuridici mi sono sembrati sensati (tutto ciò mi preoccupa non poco: o la legge è sensata, e di questo ne dubito, oppure il mio buon senso è contorto quanto quello dei giuristi). L’aspetto più interessante del libro è comunque la domanda centrale che tiene un po’ le fila di tutto il discorso: il web è stampa? Continua a leggere “Un’enorme ontologia invisibile”
La crisi delle scienze italiane (senza neppure la consolazione della fenomenologia trascendentale)
Nel dicembre del 2006 mi abbonai a Newton.
Tra le riviste di divulgazione scientifica, era la mia preferita e la leggevo sempre con grande piacere. Era una delle poche riviste di divulgazione scientifica che voleva spiegare la scienza, non stupire (o spaventare) le persone con improbabili successi della tecnoscienza.
Qualche mese prima dello scadere dell’abbonamento, la RCS-Periodici ha iniziato a sollecitare, con una certa insistenza, il rinnovo dell’abbonamento. Non che non volessi pagare – semplicemente sono solito aspettare lo scadere dell’abbonamento, quindi dicembre.
Un mese dopo il rinnovo, è uscito il numero di gennaio 2008, l’ultimo numero di Newton. E qui un po’ di commenti sulla serietà della RCS-Periodici si potrebbero fare: davvero l’ufficio abbonamenti non sapeva che la loro rivista avrebbe chiuso i battenti di lì a poco? Continua a leggere “La crisi delle scienze italiane (senza neppure la consolazione della fenomenologia trascendentale)”
Il punto di vista del monolite
Premessa
Quanto qui scritto viene, ovviamente, dalla (ripetuta) visione del film di Kubrick e dalla (non ripetuta) lettura dell’omonimo romanzo di Arthur C. Clarke (senza dimenticare il suo racconto breve La sentinella e gli altri romanzi con cui Clarke ha deciso di proseguire la saga di 2001).
Fin dove mi è stato possibile, ho cercato di attenermi al film, utilizzando il romanzo unicamente come guida e fonte di suggerimenti per l’interpretazione del film. Continua a leggere “Il punto di vista del monolite”
Ci sono filosofi…
Mi sento in parte chiamato in causa da Carlo Bellieni, neonatologo del Policlinico Universitario “Le Scotte” di Siena, quando, in una lunga intervista al settimanale Tracce, afferma:
Ci sono filosofi che spiegano, per esempio, che non soltanto il feto non è una persona, cosa già da sola assolutamente discutibile, ma non lo è neppure il bambino fino all’anno di vita: dicono che fino all’anno di vita non c’è autocoscienza e, quindi, i bambini non sono persone.