Giuseppe Pizza rischia di diventare il politico italiano più famoso, almeno per i canonici 15 minuti previsti da Andy Warhol. La sua lista Democrazia Cristiana, inizialmente esclusa dalle elezioni, rischia di venire riammessa, con conseguente rinvio delle votazioni.
Di tutta questa faccenda, una cosa mi colpisce: le motivazioni dell’esclusione. Dal sito del Corriere della Sera:
All’origine della disputa giudiziaria, l’utilizzo dello scudo crociato. Troppo simile a quello dell’Udc di Pier Ferdinando Casini, secondo una precedente ordinanza del Tar della Campania. Il rischio di creare confusione nell’elettorato aveva portato all’esclusione dalle liste.
In poche parole, si presume che gli elettori siano sostanzialmente analfabeti: sufficientemente intelligenti per decidere quale partito votare ma non abbastanza per leggere i nomi delle liste.
La cosa triste è che potrebbero avere ragione.
Le prossime elezioni mi presento con il “Partito delle liberté” e un logo vicino a quello di tu sai chi. Trovo un Tar che mi dà ragione e mi presento da tu sai chi dicendo: “qui logo, qui cammello”. Indovina come va a finire. Io solo solo che poi sarò ricco.
Marco
L’ultima frase si legge:
Io so solo che poi sarò ricco.
Marco
@Marco Ferrari: Il piano sembra interessante. Quasi quasi lo copio con il partito delle libertè (da notare l’accento) 😉