Lei e Lui sono tranquillamente seduti sul divano. Lui accende il televisore, giusto in tempo per sorbirsi alcuni secondi del TG2:
Lui: La barba di Darwin e il Dio di Michelangelo…Lei: Un titolo notevole, vero?
Lui: Efficace. Penso che anche Richard Dawkins sceglierebbe il Dio di Michelangelo, nel senso dell’affresco della Cappella Sistina, a una barba decisamente fuori moda.
Lui: Non mi è ben chiaro il darwinismo figlio del marxismo citato dal Cardinale Martino.
Lui: Beh, Karl Marx dedicò Il Capitale a Darwin, che, a quanto pare, non gradì molto anche se, diplomaticamente, ringraziò.
Lei: Ma allora i ruoli di padre e figlio risultano invertiti. Se proprio vogliamo, è il marxismo figlio del darwinismo, non il contrario!
Lui: Se proprio vogliamo.
Lei: Ma tu ti senti discendente da uno scimpanzé?
Lui: No, anche perché non ho mai sentito uno scienziato dire una fesseria simile. L’uomo e lo scimpanzé discendono da un antenato comune, il che è ben diverso. E poi…
Lei: E poi?
Lui: Vorrei chiedere a questo cardinale Martino cosa succederebbe se io non mi sentissi creato da Dio. Anzi, cosa succede, dal momento che, soprattutto in momenti come questo, non mi sento per nulla creato da un essere superiore. Mi risulta più semplice spiegare la stupidità umana…
Lei: Lasciamo perdere, che è meglio.
Lui: Cosa mi dici dell’affermazione di Rosa Alberoni «Io sono per la creazione e per la redenzione»?
Lei: Che sono molto stupita.
Lui: Dell’affermazione di Rosa Alberoni?
Lei: No, del silenzio di vescovi e cardinali.
Lui: Cosa dovevano dirle?
Lei: Ad esempio che si è dimenticata un pezzo. Da cosa dobbiamo essere redenti, secondo lei? Se prima c’è solo la creazione, che senso ha la redenzione?
Lui: Il peccato originale!
Lei: Cristo è morto in croce per salvarci dai nostri peccati. Puoi crederci o no, ma non puoi credere in Cristo senza credere nei peccati. Una cosa simile mi ricorda il new age, l’età dell’acquario e compagnia bella: l’uomo è buono, non esiste il male, non esiste la sofferenza, l’amore è ovunque. Come se la sopraffazione del debole da parte del forte l’avesse inventata Darwin…
Grazie a Chiara Lalli per la segnalazione
non c’è nessuna differenza tra questi libri e l’Atlante della Creazione distribuito in Ialia dall’Ucoii
Non lo so, per il semplice motivo che, a parte il gentile omaggio del Tao della Biologia di Sermonti, preferisco dedicarmi ad altre letture.
Se comunque ami il torbido (e l’insensato), ti segnalo che la nostra eroina ha anche scritto La cacciata di Cristo
Be’, io come figlio di una scimmia ci faccio sicuramente più bella figura, visto che come progenie di Dio, fino ad adesso, sono riuscito solo ad iscrivermi alla Facoltà di Genesi Universale, e non ho ancora dato un esame.
Saluti
Ma perchè poi discendere da una scimmia dovrebbe essere offensivo per l’uomo? Visto quello che combiniamo, casomai sono le scimmie che possono offendersi.
Credo che al cardinale non interessi granché se siamo figli o lontani cugini delle scimmie.
A lui interessa affermare che L’uomo è DISTINTO dal resto del creato: l’uomo ha un’anima. E questa differenza NON può essere emersa “per caso”.
Cavolo, mì è venuto in mente il mio (pessimo) insegnante di biologia del liceo:
“resta comunque da stabilire quando e come si sia verificato il Grande Salto che distingue l’uomo dall’animale”
Difficile rinunciare a questo concetto, a quanto pare..
Marcoz: Si sa che la facoltà di Genesi è la più difficile…
galatea: Penso che il problema stia nella differenza tra l’essere diversi dagli altri animali e l’essere migliori degli altri animali.
ferrigno: Quale grande salto? Ho sempre pensato le scimmie e gli uomini saltassero più o meno uguale… 😉
beh, sulle doti delle scimmie dewaal ne sa più di tutti (specie quando racconta dei bonobo…).
io ho la barba.
hai taggato questo post come “evoluSionismo” apposta o è un refuso? 😉
alex: Ho leggiucchiato Cervello di gallina di Giorgio Vallortigara. Pure i pennuti, a volte, ci danno dei punti.
Evolusionismo è, ovviamente, un refuso.
siccome la barba di darwin spiega il dio di michelangelo, io non avrei dubbi nello scegliere la barba di darwin