Secondo me, se il giornalismo ha un senso, oggi, è quello di fare da traduttore all’interno della società.
Con giornalismo intendo, qui, chi dà notizie quotidianamente: gli approfondimenti sono un altro discorso, perché appunto non danno la notizia, ma forniscono gli strumenti per comprenderla. Il problema è che non è detto che questi strumenti siano alla portata di tutti e non è detto che interessino a tutti. Due aspetti che non è il caso di trascurare: una società in cui tutti riescono a comprendere tutto sarebbe bellissima, ma se non ci si ricorda che è un’utopia quello che si ottiene è una società in cui metà della popolazione crede di sapere tutto perché due anni fa ha letto un articolo su Internazionale e l’altra metà odia quelli che leggono Internazionale perché si sentono trattati da capre ignoranti (senza dimenticare un’altra metà che neppure sa che cosa sia Internazionale, e un’altra metà ancora che non conosce le frazioni).
Ma questo riguarda gli approfondimenti, non il giornalismo che tutti i giorni, più volte al giorno, dà notizie. Questo giornalismo non può pensare di dare, tutti i giorni e più volte al giorno, gli strumenti per comprendere una notizia, dalla chiusura di una frontiera al dibattito in parlamento passando per la scoperta scientifica e i dati sulla disoccupazione. No, se il giornalismo ha un senso oggi, secondo me è quello di rendere questi strumenti superflui.
Riuscire a dare la notizia in modo che sia comprensibile, o almeno non fraintendibile, anche a chi sa poco o nulla. Tradurla, appunto, perché la politica, la medicina, l’economia, la sociologia, il diritto, la statistica eccetera sono tutte discipline con un proprio linguaggio, dove un fermo di polizia non è un arresto, la precisione non è l’accuratezza, la media non è la mediana, un decreto non è una legge, una correlazione non è causalità, un rischio relativo non è un rischio assoluto eccetera.
Se uno non parla quel linguaggio, o ha qualcuno che lo traduce oppure non capisce. E se non capisce vuol dire che non c’è comunicazione all’interno della società, il che per la democrazia potrebbe essere un problema.
Questo quello che il giornalismo, secondo me, dovrebbe fare.
E che, salvo eccezioni, non fa.
Articolo scritto dopo la lettura di articoli sulla teoria gender e sulla carne rossa cancerogena, per cui scusate il pessimismo ma certe letture deprimono.
Ma quante metà della popolazione ci sono, esattamente?
Quante ne servono
Bisogna sempre interrogarsi, come te, sulla funzione del giornalismo oggi. Riflessioni vitali.