Mi piacerebbe sapere quanti, tra le persone che leggono con interesse e apprensione i giornali, sono in grado di rintracciare la Birmania sulla carta geografica.
Io no.
Per le vacanze al mare,
sono sempre andato in Lesotho.
Beh, con precisione non saprei. Però, durante la Seconda Guerra Mondiale, la Birmania fu occupata in parte dai Giapponesi, quindi non ci metterei molto a rintracciarla sull’atlante.
Certo, sarebbe meglio se le occasioni per ripassare Geografia fossero meno tristi…
Sono d’accordo: ci vorrebbero occasioni meno tristi. Ad esempio le vacanze di Francesco…
Non so se sono statisticamente rilevante, però qualche anno fa cercai informazioni sulla Birmania dopo aver letto il romanzo “L’accordatore di piano” di tal Daniel Mason.
I quotidiani, però, non li leggo con apprensione
Saluti
Io sapevo solo che era un filino a est dell’India, da qualche parte e non lontano dal mare.
Vaghi ricordi del ginnasio e delle lezioni di geografia…
Tyner: Nessun lettore di questo blog è statisticamente rilevante 😉
eno: Curioso: prima di pensarci e di verificare su una carta geografica, io non sapevo che la Birmania o Myanmar è a est dell’India e a sud della Cina, ma la visualizzavo grosso modo lì dove sta, e solo successivamente, ragionando sulle sua collocazione spaziale, arrivavo all’est dell’India. Tu invece mi sembri fare il ragionamento differente…
Non che questo importi molto ai birmani: magari avessero anche loro tempo per queste stranezze!
io io! 🙂
e so anche dov’è singapore, macao, malaysia 🙂
sta tra India, Cina e Thailandia, se non erro
presa! non era difficile: ho letto quasi tutto Terzani
Cosa c’entra? Uno non può indignarsi, preoccuparsi e sperare che la lotta nonviolenta di liberazione dei monaci possa fare il suo corso se non sa dove geograficamente ciò avviene? Che è in Asia e poco lontano dalla Cina tutti lo sanno, conoscerne la collocazione geografica è indifferente. Io non so dov’è, e non ci ho nemmeno guardato. E quindi? Dovrei dire chissenefrega di questi quattro pelati vestiti di rosso che vivono nel buco del culo del mondo??? Non saprei nemmeno individuare Garlasco sulla carta geografica italiana.
Io sono uno sporco materialista (ormai fisiocratico di ritorno), e credo che gli aspetti geografici, economici, fisici, chimici, biologici siano fondamentali.
Poi, per carità, può sempre capitare che stai in un posto da trent’anni e d’un tratto arrivi un foresto che non sa niente della geografia o del clima del luogo, ma ti folgora dimostrandoti di avere capito molto, molto più di te.
Io però se sono in un posto nuovo non riesco a non chiedere da che parte è il nord, o quanto è alta la montagna più vicina.
Ma ognuno ha la sua droga, io passo ore a guardar cartine…
PS: visto che belle spiagge, in Lesotho?
lo coso: mettiamola così: qui si ha la stessa malattia di Francesco e si crede che la storia e la geografia siano fondamentali. E si crede anche che l’indignazione non sia un sentimento vuoto e privo di direzione, ossia che ci voglia un qualcosa che faccia indignare e che questo qualcosa vada conosciuto.
La mia era, in ogni caso, una domanda generica: più che indicare la nazione (raffigurata molto in piccolo sulla cartina che ho trovato), mi incuriosiva la zona: quanti effettivamente guardano tra India e Cina e non più a ovest o a sud?
Chi ne parla in questi giorni, sa benissimo dov’è e cosa sta accadendo per quanto riesca ad informarsi. Mi chiedo piuttosto a quanta gente importi davvero che nel mondo ci siano tante ingiustizie e tanta prepotenza? Se ne fossimo tutti più coscienti, se considerassimo l’altro come noi, forse oggi non saremmo a questo punto. Lo soche può sembrare inutile parlarne, come tante altre cose che facciamo come essere qui… Ma tra le tante cose stupide che facciamo questa mi sembra una delle meno dannose. Giulia
Giulia: sul reale interesse delle persone per le dittature, preferisco non pronunciarmi. È comunque vero che, tra la varie cose stupide che si possono fare, parlare della Birmania è una delle più intelligenti…
È vero, chi ne parla o, meglio ancora, ne scrive su vari siti sa benissimo dove è la Birmania. A me interessavano quelli che leggono con apprensione semplicemente perché è sulle prime pagine di tutti i giornali, e già adesso che si trova a pagina 5 si stanno dimenticando dei monaci birmani. In proposito, non può che farmi piacere che questo articolo continui ad attirare commenti.
io lo so è un arcipelago di isole nella penisola araba
Io no.
Per le vacanze al mare,
sono sempre andato in Lesotho.
Beh, con precisione non saprei. Però, durante la Seconda Guerra Mondiale, la Birmania fu occupata in parte dai Giapponesi, quindi non ci metterei molto a rintracciarla sull’atlante.
Certo, sarebbe meglio se le occasioni per ripassare Geografia fossero meno tristi…
Sono d’accordo: ci vorrebbero occasioni meno tristi. Ad esempio le vacanze di Francesco…
Non so se sono statisticamente rilevante, però qualche anno fa cercai informazioni sulla Birmania dopo aver letto il romanzo “L’accordatore di piano” di tal Daniel Mason.
I quotidiani, però, non li leggo con apprensione
Saluti
Io sapevo solo che era un filino a est dell’India, da qualche parte e non lontano dal mare.
Vaghi ricordi del ginnasio e delle lezioni di geografia…
Tyner: Nessun lettore di questo blog è statisticamente rilevante 😉
eno: Curioso: prima di pensarci e di verificare su una carta geografica, io non sapevo che la Birmania o Myanmar è a est dell’India e a sud della Cina, ma la visualizzavo grosso modo lì dove sta, e solo successivamente, ragionando sulle sua collocazione spaziale, arrivavo all’est dell’India. Tu invece mi sembri fare il ragionamento differente…
Non che questo importi molto ai birmani: magari avessero anche loro tempo per queste stranezze!
io io! 🙂
e so anche dov’è singapore, macao, malaysia 🙂
sta tra India, Cina e Thailandia, se non erro
presa! non era difficile: ho letto quasi tutto Terzani
Cosa c’entra? Uno non può indignarsi, preoccuparsi e sperare che la lotta nonviolenta di liberazione dei monaci possa fare il suo corso se non sa dove geograficamente ciò avviene? Che è in Asia e poco lontano dalla Cina tutti lo sanno, conoscerne la collocazione geografica è indifferente. Io non so dov’è, e non ci ho nemmeno guardato. E quindi? Dovrei dire chissenefrega di questi quattro pelati vestiti di rosso che vivono nel buco del culo del mondo??? Non saprei nemmeno individuare Garlasco sulla carta geografica italiana.
Io sono uno sporco materialista (ormai fisiocratico di ritorno), e credo che gli aspetti geografici, economici, fisici, chimici, biologici siano fondamentali.
Poi, per carità, può sempre capitare che stai in un posto da trent’anni e d’un tratto arrivi un foresto che non sa niente della geografia o del clima del luogo, ma ti folgora dimostrandoti di avere capito molto, molto più di te.
Io però se sono in un posto nuovo non riesco a non chiedere da che parte è il nord, o quanto è alta la montagna più vicina.
Ma ognuno ha la sua droga, io passo ore a guardar cartine…
PS: visto che belle spiagge, in Lesotho?
lo coso: mettiamola così: qui si ha la stessa malattia di Francesco e si crede che la storia e la geografia siano fondamentali. E si crede anche che l’indignazione non sia un sentimento vuoto e privo di direzione, ossia che ci voglia un qualcosa che faccia indignare e che questo qualcosa vada conosciuto.
La mia era, in ogni caso, una domanda generica: più che indicare la nazione (raffigurata molto in piccolo sulla cartina che ho trovato), mi incuriosiva la zona: quanti effettivamente guardano tra India e Cina e non più a ovest o a sud?
Chi ne parla in questi giorni, sa benissimo dov’è e cosa sta accadendo per quanto riesca ad informarsi. Mi chiedo piuttosto a quanta gente importi davvero che nel mondo ci siano tante ingiustizie e tanta prepotenza? Se ne fossimo tutti più coscienti, se considerassimo l’altro come noi, forse oggi non saremmo a questo punto. Lo soche può sembrare inutile parlarne, come tante altre cose che facciamo come essere qui… Ma tra le tante cose stupide che facciamo questa mi sembra una delle meno dannose. Giulia
Giulia: sul reale interesse delle persone per le dittature, preferisco non pronunciarmi. È comunque vero che, tra la varie cose stupide che si possono fare, parlare della Birmania è una delle più intelligenti…
È vero, chi ne parla o, meglio ancora, ne scrive su vari siti sa benissimo dove è la Birmania. A me interessavano quelli che leggono con apprensione semplicemente perché è sulle prime pagine di tutti i giornali, e già adesso che si trova a pagina 5 si stanno dimenticando dei monaci birmani. In proposito, non può che farmi piacere che questo articolo continui ad attirare commenti.
io lo so è un arcipelago di isole nella penisola araba