«Il buon senso è, fra le cose del mondo, quella piú equamente distribuita»: così inizia il Discorso sul metodo di Cartesio.
Un inguaribile ottimista, certo, tuttavia due recenti affermazioni mi stanno convincendo che tutti i torti, il vecchio Cartesio, non li ha.
La prima dichiarazione è del calciatore Gattuso, segnalata da nullo:
Le nozze tra omosessuali non mi trovano d’accordo: per me le nozze sono tra un uomo e una donna. Sì, io mi scandalizzo, perché credo nella famiglia. E se credi nella famiglia e nella tua religione, non puoi essere d’accordo. Poi, siamo nel 2008 e ognuno fa quello che vuole.
È contrario, ma siamo nel 2008 e ognuno fa quello che vuole: certo non basta questa frase a fare di Gattuso un liberale, però è sufficiente per capire come un calciatore possa essere più liberale, e meglio dotato di buon senso, di molti politici.
La seconda frase è di Lap(l)aciano, in un commento:
A dire il vero non ho un’opinione ben precisa sullo statuto dell’embrione; è una questione su cui ho discusso molto e con persone di diversa estrazione.
La mia posizione è più o meno la seguente, ma si può discutere: nelle prime due settimane non dovrebbe essere riconosciuto ad un embrione uno statuto di persona (fosse solo per il fatto che può ancora dare origine a gemelli omozigoti e quindi non è passibile di avere un’identità. Questo argomento no è a prova di bomba, ma mi sembra solido). A quel punto entra in uno stadio intermedio fra persona e non persona, in cui (a mio parere) andrebbe tutelato, ma senza riconoscerli i completi diritti (se ti sembra sciocco, pensa che si tutelano gli animali su cui si fanno gli esperimenti, anche i topi). Più tardi (12-13 settimana, quando il feto comincia a fare movimenti attivi? Sicuramente non più tardi della 22, quando comincia ad avere reazioni di paura) deve essere riconosciuto come persona.
Anche qui, tanto buon senso e, soprattutto, la disponibilità a discuterne.
C’è di che essere ottimisti.
Quando ieri ho letto la dichiarazione di Gattuso, ero dubbiosa, complici anche i soliti personaggi del mondo glbt che hanno voglia di sangue e polemica dicendo che un calciatore non ha da parlare di politica e che pensi a fare goal.
Poi invece ho pensato che Gattuso avesse detto cosa buona e giusta, perché se lui é cristiano é giusto che sia per la famiglia tradizionale. Ma comunque non mette in dubbio che chi vuole ha il diritto sia di pensarla diversamente sia di aver il diritto di stare con la persona che si ama, sia essa uomo, donna o una via di mezzo 😀
Mi ha dato invece fastidio il polverone che si é creato intorno alla sua dichiarazione.
Come le donne si indignano quando vengono relegate verbalmente al lavello della cucina, non vedo perché Gattuso, essendo calciatore, non possa esprimere delle opinioni personali su temi d’attualità, che poi non sono politici ma sociali.
Insomma, abbiamo dato voce ad un intellettuale da vasca da bagno come Ferrara e non lasciamo parlare Gattuso?
Come ho fatto notare anche da Nullo la frase di Gattuso è un po’ diversa e mostra una persona che non sa distinguere tra matrimonio religioso e matrimonio civile:
“In chiesa si possono sposare un uomo e una donna, non mi sembra giusto che due uomini si sposino in chiesa.[…] A Gattuso viene però ricordato che le unioni sono civili e non vengono celebrate in chiesa…”
Caro estinto,
vorrei farti notare che mi citi con un nome sbagliato: Lap(l)aciano è la dizione corretta.
Visto che ci sono, vorrei proporre un tentativo di esegesi della dichiarazione di Gattuso, basato sul fatto che usa il termine scandalizzarsi in senso squisitamente evangelico. Lui disapprova: in quanto cristiano, è colpito dall’esempio negativo di tale condotta (si “scandalizza”), ma, da altrettanto buon cristiano, accetta le leggi e non fa casino (Romani, 13).
Quindi lode a Gattuso, liberale cristiano!
@st4rZ: Sono abbastanza d’accordo con la tua analisi: Gattuso può dire quello che vuole e può scandalizzarsi di tutto. Poi uno può chiedersi che senso abbia chiedere a Gattuso la sua opinione sui matrimoni omosessuali, ma questo è un altro discorso…
@Fabristol: Cosa ci vuoi fare, nessuno è perfetto! 😉
@Stefano: Chiedo scusa per l’errore, che ho già corretto. Quanto alla tua esegesi, mi pare un pochino forzata, però non si sa mai