Le decisioni razionali, inutile negarlo, sono merce rara: assurdità e insensatezze sono nostre fedeli compagne di vita. Per abitudine, perché non si è avuto il tempo di rifletterci oppure perché chi conosce la soluzione non sa dell’esistenza del problema mentre chi è a conoscenza del problema non conosce la soluzione: per un motivo o per l’altro, a trionfare è lo scomodo, il complicato, l’inefficiente, nonostante il comodo, il semplice, l’efficiente siano lì, a portata di mano.
Soluzioni semplici a problemi (apparentemente) complicati esistono. Ma non sono così frequenti come sembra pensare Beppe Grillo.
Per Grillo praticamente tutti i problemi hanno una soluzione semplice, che di solito è internet. E se questa soluzione non ha trionfato, ovviamente, è perché c’è un complotto che lui, coraggiosamente, denuncia.
Un piccolo esempio: la prostituzione. In base a quello che riporta 7yearwinter (ma la stessa cosa è scritta sul blog di Grillo in un post intitolato Prostituti di sè stessi), la soluzione sono gli annunci sui siti pornografici, grazie ai quali sarebbe possibile fare sesso gratuitamente con chi ci pare, basta acconsentire alla diffusione del video.1
Non saprei bene come descrivere il meccanismo che c’è dietro questi ragionamenti, per i quali mi costringo a presumere la buona fede di Grillo. Tralasciando la parte del complotto, che credo sia lì a soddisfare il bisogno di un nemico, e tralasciando anche la fiducia quasi cieca nella tecnologia, vi è una sorta di reificazione del problema, al quale non viene riconosciuta alcuna complessità: il meccanismo è unico, semplice, indivisibile, non vi sono altri fenomeni di cui tenere conto, complicazioni, effetti collaterali e così via. No, è tutto semplice e unitario, il problema come la soluzione.
È qualcosa che, per certi versi, ricorda il pensiero magico.
Un pensiero al quale, nonostante tutto, non riusciamo a rinunciare. Neppure in questo momento: non ho fatto altro che ridurre le proposte di Grillo a unfenomeno semplice e unitario.
- L’anonimato verrebbe garantito dalla solita fascetta nera sul viso. Una soluzione affidabile quanto gli occhiali che utilizza Superman per non farsi riconoscere – funziona, ma solo se vivi in un fumetto. [↩]
A questo punto il sostantivo grillo si presta ad ammiccamenti maliziosi…
@Weissbach: Filippo Facci consigliava di cambiare la prima vocale del cognome in una “u”.
Grulli si nasce,
ma bischeri si diventa…
Buon Natale!