Per quale motivo un marito non dovrebbe tradire la propria moglie?
Sarebbe bello se la domanda non avesse senso e se ci si potesse limitare alla domanda opposta: “perché mai un marito dovrebbe tradire la propria moglie?”. Purtroppo non è così: il mondo è pieno di fedifraghi.
Torniamo dunque alla domanda originale: per quale motivo una persona è fedele? Per amore e per rispetto, innanzitutto, ma, siamo realisti, anche per paura delle conseguenze e del giudizio altrui.
Cosa accade dunque se la moglie è terribilmente gelosa e accuserà sempre e comunque il marito, a prescindere dalla sua fedeltà? E cosa accadrà se, oltre alla moglie, anche una metà di parenti e amici accuserà di tradimento il marito, mentre l’altra metà lo riconoscerà innocente, sempre a prescindere dal reale comportamento dell’uomo.
Semplicemente, la fedeltà del marito dipenderà esclusivamente dalla sua integrità morale, e non dal timore per il giudizio altrui: che tradisca la moglie o le resti fedele, sarà comunque giudicato da metà delle persone colpevole e dall’altra metà innocente. Non proverà neppure a giustificare un ritardo o la classica macchia di rossetto sul colletto della camicia: che senso ha raccontare la verità o una frottola, se la cosa non avrà la minima conseguenza?
Un fenomeno molto simile sembra accadere in medio oriente. Israele è, per metà dell’opinione pubblica mondiale, innocente: la guerra con il Libano è giusta e sacrosanta, una risposta necessaria e per nulla esagerata, nella quale l’esercito israeliano si comporta in maniera ineccepibile. Per l’altra metà dell’opinione pubblica mondiale, invece, Israele è colpevole: colpevole di aver provocato con astuzia gli attacchi di hezbollah per giustificare i bombardamenti, colpevole di vari crimini di guerra, della morte di innocenti.
Hezbollah, similmente, è innocente e colpevole di atti di terrorismo, di resistenza all’invasore, di usare i civili come scudi umani o di soccorrerli.
Innocenza e colpevolezza sono per principio, a prescindere dalla realtà: sono in pochi a discutere, a valutare, ad accertarsi e, soprattutto, a sospendere il giudizio in attesa di maggiori informazioni.
Cosa significa tutto ciò? Come per il marito fedifrago, la correttezza del loro comportamento dipenderà esclusivamente dalla rettitudine morale, concetto che in guerra vale meno di una moneta fuori corso.
L’opinione pubblica mondiale vale meno di niente.
E questo non perché non si faccia sentire, bensì proprio per il contrario: perché si fa sentire troppo, ma sempre con gli stessi discorsi: innocente e colpevole.