Credo che, dati il numero e la dimensione dei pannelli informativi sugli orari dei treni e degli spazi pubblicitari, un alieno in visita alla stazione di Milano Centrale non potrebbe non convincersi che l’edificio è un centro commerciale nel quale, per misteriosi motivi, i terrestri hanno deciso di far arrivare e partire dei treni.
Ho fatto anch’io la stessa osservazione. Non ho trovato gli orari di partenze e arrivi dov’erano di solito, e ho dovuto faticare parecchio a capire dove partiva il mio treno. Gli addetti, interrogati, allargano le braccia
Grazie Silvio!
Un Sorriso
Per spiegarlo, a chi non ci arriva da solo, ci vorrebbe un alieno
@Marco Ferrari: L’idea di avere tanti monitor piccoli sparpagliati per la stazione non è di per se sbagliata: l’ho visto in molte altre stazioni. Il problema della Centrale di Milano è che questi monitor sono pochi e difficili da trovare.
Inoltre (ma qui bisognerebbe capire di chi è la colpa) in Feltrinelli non ci sono né monitor con gli orari né orologi – faccenda che penalizza non poco le mie visite in quella libreria.
@il più cattivo: Per una volta, assolvo il nostro amato presidente del consiglio: concedere grandi spazi alla pubblicità è una tendenza globale. Realizzata forse nel suo peggio a Milano.