Tutti quelli che cercano la verità giudicano ciò che è incerto paragonandolo e mettendolo in proporzione con ciò che è certo. Ogni ricerca è, dunque, comparativa in quanto impiega come mezzo la proporzione.[…]
Ogni ricerca consiste, pertanto, in una proporzione comparativa, facile o difficile; perciò l’infinito come infinito, sfuggendo ad ogni proporzione, è ignoto.Nicola Cusano, La dotta ignoranza, Città Nuova, 1991 (traduzione di Graziella Federici Vescovini)
Ogni conoscenza è paragone e comparazione: questo notevole pensiero sconvolse Cusano, che scrisse queste parole nel 1440, soprattutto per l’impossibilità di conoscere l’infinito.
Nel 2006, a me stupisce soprattutto perché comporta che ogni conoscenza è racconto: il racconto di un confronto, di un incontro, di un paragone o proporzione.
credo che ogni tanto ci piaccia viaggiare nell’ignoranza, meglio dare ragione a chi ne sa più di noi e/o parlare per luoghi comuni piuttosto che conoscere. Ps per quanto riguarda melissa p e bambi: un conto è passare da bambi al sesso, un conto l’inverso. E poi, permettimi, se devo leggere un saggio preferisco qualsiasi altro autore a Melissa, così tanto per… 🙂
L’ignoranza è una cosa stupenda, se presa a piccole dosi e se, socraticamente, si sa di non sapere.
Sul ps (riferito ad un mio commento ad un post sul tuo blog):
Felix Salten ha scritto prima le gesta erotiche di Josefine Mutzenbacher (interessanti, oggi, per comprendere il rapporto di un’epoca e di una società con il sesso: meglio di Freud!) e poi, molto poi, 17 anni dopo, Bambi.
Per la serie: le persone sono imprevedibili, e un giudizio, contrariamente ai diamanti, non può essere per sempre 😉