Una macchina può pensare?
Un interrogativo sul quale si sono confrontati numerosi studiosi di filosofia, psicologia e informatica, e sul quale sono stati scritti innumerevoli articoli e saggi.
I problemi soggiacenti sono, ovviamente, cosa sia il pensiero e cosa sia l’uomo, dal momento che sicuramente l’uomo pensa.
Con buona pace di tutti questi studiosi che si sono prodigati in sofisticate elucubrazioni, dalle proprietà emergenti ai test di Turing, alla scatola cinese di Searle, la risposta definitiva non arriverà da un filosofo.
A risolvere definitivamente la questione sarà verosimilmente un giudice quando, tra qualche anno, un ricco signore lascerà tutti i suoi averi in eredità ad un calcolatore elettronico.
Se, come immagino, questo avverrà in un paese anglosassone (io scommetto sul Regno Unito), il giudice dovrà giudicare in base al Common Law (diritto consuetudinario). Sarà interessante vedere se le elucubrazioni di cui sopra avranno un qualche ruolo nella decisione.