Luigi Nono, il noto compositore di musica d’avanguardia, scrisse nel 1964 La fabbrica illuminata per soprano, coro e nastro magnetico.
Questo lavoro di Nono non è interessante soltanto da un punto di vista musicale e artistico: determinante è infatti anche la componente sociale e politica.
Parte integrante della composizione è infatti il lavoro degli operai delle acciaierie Italsider di Genova-Cornigliano: Nono ha registrato, con l’indispensabile aiuto del tecnico Marino Zuccheri, i suoni della fabbrica, i rumori dell’altoforno e degli altri reparti della acciaieria.
Arte e società, musica e politica: il progetto di Nono ha avuto successo, la sua musica è semplicemente nata in fabbrica o ci è anche tornata? In poche parole, gli operai ascoltano Nono o preferiscono il festival di San Remo?
Nel 1964 la canzone vincitrice del Festival fu Non ho l’età (per amarti), cantata da Gigliola Cinquetti e Patricia Carli.
Cercando “Luigi Nono” “Fabbrica illuminata”, google restituisce 590 risultati, mentre “Gigliola Cinquetti” “Non ho l’età” 26’400.
Forse ha ragione Claudio Lolli: “e Luigi Nono è un coglione, l’alternativa nella cultura non è solo ideologia, l’alternativa è organizzazione” (Anna di Francia, 1976).
alla luce di quanto accaduto in questi giorni alla fabbrica di Torino, Luigi Nono rimane un grande artista pensatore ed intellettuale, deluso alla fine del suo lavoro, utopista sicuramente poco pratico, non all’altezza (sociopolitica) del grande PPP. Il coglione è Claudio Lolli, pessimo musicista amato prima che per la sua noiosissima musica per le sue idee politiche oggi abilmente rinnegate!
Confrontare Lolli, Luigi Nono e Pasolini è impresa ardua, e non mi ci cimento.
Quello che ho cercato di fare, parzialmente e in poche parole, è capire cosa è rimasto di un progetto interessante come La fabbrica illuminata, ascoltato qualche giorno prima alla radio (radio3, ovviamente).
Ma che dici, se non riesci ad ascoltare 5 minuti di poesia senza trovarla noiosa, non dare del coglione a chi questa poesia (e questa musica) la scrive. Lolli sarà anche un coglione, ma io ho 18 anni e adoro le sue canzoni ed anche le sue idee. E questo per me non é il frutto di un plagio di altri coglioni, é il risultato di una ricerca personale che mi ha condotto ad ascoltare nella notte le sue parole e a sentire nel profondo i suoi significati. Ed io gli Lolli non l’ho mai visto e non ho mai vissuto gli anni di cui parla. E’ poco?
Basta parlare per dare fiato alla bocca!
@Giulia: 18 anni e amante di Lolli.
Non so perché, ma questa cosa mi rende leggermente più ottimista di prima! 🙂