Malvino vuole eliminare la teologia.
Intento lodevole, dal quale non si cercherà assolutamente di distorglielo, nonostante l’eroico gesto sia destinato al fallimento: la teologia (purtroppo? per fortuna?) sopravviverà.
La teologia è figlia della filosofia, e per uccidere la figlia si può e si deve assassinare la madre.
Concediamo pure a Malvino che la filosofia abbia, un bel giorno, partorito la teologia. Siamo però sicuri che, uccisa la madre, anche la figlia scompaia? Solitamente i figli sopravvivono ai genitori. Inoltre uccidere la filosofia non sembra affatto impresa più facile che l’uccidere la teologia: anche la filosofia (e qui ho pochi dubbi: per fortuna) sopravviverà.
Ad ogni modo per Malvino la filosofia si uccide mostrando la sua insipienza. Tutto si gioca sul confronto con la scienza: basta costringere la filosofia a farsi scienza.
Di fronte a un domanda irrisolta, la scienza afferma “non si conosce ancora la risposta, ma un giorno si saprà rispondere”, mentre la filosofia dice “non si conosce la risposta, la domanda è formulata male”.
Non si può non convenire con Malvino: risposta di comodo, da farabutti. Molto meglio limitarsi a dire “non lo so”, senza addentrarsi in oscure previsioni. E affermare che la domanda è male formulata solo quando se ne hanno le prove.
La scienza, in genere, fa così: Einstein affermò che la domanda sulla velocità della terra rispetto all’etere è priva di senso solo quando aveva in tasca la teoria della relatività. E gli scienziati che affermavano “non conosciamo ancora la risposta, ma un giorno la scopriremo”? Farabutti anche loro, come i filosofi dalla risposta facile.
Ben venga il richiamo a non dire fesserie, a non sconfinare nella poesia. Ma questo richiamo vale per tutti: filosofi e teologi, certamente, ma anche scienziati. Per far fuori la filosofia ci vuole altro. Per far star zitti certi filosofi e certi teologi, invece, l’osservazione di Malvino è perfetta, se solo che questi ultimi ascoltassero quel che dice.
Ma è poi così un male che i teologi parlino? Le affermazioni peggiori non vengono da teologi. Per dire, Luca Volontè è laureato in scienze politiche e Rocco Buttiglione in giurisprudenza.
Riscrivo ciò che ho scritto nei commenti al mio post:
Ottimo post, davvero, compresa l’ironia sulle mie affermazioni che, vorrai concedere, erano iperboliche il tanto che erano necessario per non scivolare nel saggio breve. Mettiamola così (vediamo se ti può andar bene): facciamo fare alla ragione, pian pianino, e tutto il resto lasciamolo fuori dall’utensileria corrente.
Per me va bene. Però poi qualcuno, di cui non faccio il nome, ci dirà che si tratta di una insostenibile hybris…