Oggi, in Svizzera, si è tenuto il referendum sulla medicina complementare.
Sul sito della confederazione i risultati in dettaglio. Il quesito è stato approvato da due terzi della popolazione e da tutti i cantoni. La partecipazione è, come sempre, bassa: 38,3%. Il cantone più convinto è Ginevra, seguito dal Giura. Il più scettico è Sciaffusa, seguito da Uri.
Considero questa votazione un ottimo esempio dei limiti della democrazia.
Spero che a nessuno venga in mente di abolire la matematica o i semafori rossi con i referendum.
@juhan: I semafori rossi ci potrebbero anche stare, dopotutto si tratta di una legge e le leggi, entro certi limiti, si approvano a maggioranza.
Il problema è quando si discute di realtà, che rimane quella che è quali siano le opinioni delle persone (a parte il particolare che il referendum riguarda un articolo della costituzione: che senso ha dare garanzia costituzionale alla medicina complementare?).
nessuno può impedire ai medici “complementari” di avere una propria attività, né alle persone di andarci.
Però non vedo il motivo per regolamentare tutto: “diplomi nazionali”, “garanzia di studio e ricerca”, “integrazione nell’assicurazione di base”… tutte queste cose si traducono in nient’altro che spese inutili per lo stato (cioè per i pagatori di tasse).
Questo va al di là delle considerazioni sull’effettiva validità della medicina in questione. Per esperienza personale sono stato aiutato molto più dalla medicina complementare che da quella tradizionale.
Sono della scuola “ciò che il governo tocca diventa merda”, quindi spero proprio che queste associazioni non vengano mai nazionalizzate, almeno in Italia. Sembra assurdo ma solo così, a mio parere, si può mantenere un livello sufficientemente alto.
@Vaaal: Se la medicina è valida (= funziona al di là di effetto placebo e componenti psicologiche, perché stiamo parlando di farmaci, ossia di sostanze), non vedo perché non dovrebbe essere coperta dall’assicurazione di base.
Il problema è che la sua validità viene iscritta nella costituzione, il che mi sembra ridicolo.