Categories: Diario di viaggio

Ivo Silvestro

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Grūto ParkasFinalmente indipendente, la Lituania ha smantellato tutte le vestigia retoriche dell’Unione Sovietica. Dalla velocità con cui le statue di Lenin, Stalin e di altri eroi del comunismo sono sparite, si capisce quanto questi monumenti siano stati inutili, se il loro scopo era quello di far sentire sovietici i fieri lituani.
Queste statue sono ora raccolte in un grande parco, il Grūto Parkas: l’Unione Sovietica, come un quadro, finisce in un museo. Contrariamente al quadro, molto probabilmente destinato sin dalla creazione a finire in un museo, l’Unione Sovietica, o meglio le sue statue, è priva di contesto. Il verde dei prati che circonda il busto di Lenin è innaturale e imprevisto.
Grūto Parkas Lo stesso verde circondava il campo di concentramento di Stutthof, vicino a Danzica, o la Tana del Lupo (la sede operativa del III reich in Polonia, vicino Kętrzyn), ma lì erano sfondo drammatico. Il verde di Grūto Parkas è invece quasi comico: il braccio alzato di Lenin non indica più l’avvenire, ma un nido di uccelli.

Incidentalmente, solo adesso queste statue sono veri monumenti: un monumento è essenzialmente un ricordo, e il busto di Lenin in piazza non era il ricordo di nulla, mentre adesso, collocato in mezzo al verde di Grūto Parkas, è il ricordo di un triste passato di occupazione.

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  1. Lupo Sordo 7 Settembre 2007 at 21:17

    Chissà, forse in futuro saranno teatro per artisti di strada… Molto bella l’idea di tenere questi monumenti e non distruggerli.
    P.s. Grazie per il link, me ne sono accorto un po’ tardi… Ricambierò.

  2. eno 8 Settembre 2007 at 20:22

    Oh sì, non era un ricordo ma forse un costante memento: “Ricordati che di lui non puoi dimenticarti, né mane né sera!”
    🙁
    Ma la gente, ora, ci fa jogging davanti? Cioè, è una zona frequentata il parco?

  3. Ivo Silvestro 8 Settembre 2007 at 21:55

    Dai commenti, mi rendo conto di una certa ambiguità: il parco è nato dall’iniziativa di Viliumas Malinauskas, un ricco imprenditore lituano, ed è un misto tra un museo all’aperto e un parco giochi.
    È molto frequentato, e non solo da turisti ma anche da lituani.

  4. bellafra 1 Settembre 2010 at 22:53

    In effetti le insegne luminose dei casinò in ogni piazza e i bordelli ai lati delle strade ora fanno delle baltiche una vera democrazia occidentale….

  5. Ivo Silvestro 28 Settembre 2010 at 07:57

    @Bellafra: Purtroppo il pacchetto completo include anche quello: pare non si possa prendere solo il meglio e lasciare il resto.

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