Esistono notizie che una persona – al di là di doveri professionali e interessi personali – deve sapere?
Se esistono, quali sono?
Un grosso incidente con morti e feriti? L’attuale crisi politica? La prossima città che ospiterà le Olimpiadi? Il risultato elettorale di un Paese moderatamente lontano? I risultati finanziari della grande multinazionale?
Qualche precisazione sulla domanda.
Intendo “dovere” come perifrasi di “sei meritevole di biasimo se non sei a conoscenza di questa notizia”.
Ed escludo doveri professionali e interessi personali perché entrambi non sono universali: un medico deve sapere cose diverse da un architetto, e lo stesso vale per un appassionato di calcio da uno di pallacanestro, mentre a me interessano le notizie che ognuno di noi dovrebbe conoscere.
Un’epidemia?
@St4rZ: Buona risposta. Ma solo se potrebbe riguardarci – come l’aviaria – o vale anche un’epidemia dall’altra parte del pianeta, tipo il colera ad Haiti?
Interessante domanda.
Non penso che potrei biasimare una persona (o un gruppetto di persone) che dopo aver fatto la scelta di vita di isolarsi dal mondo e andare a vivere in una casa nel bosco completamente auto-sostenibile, rimanga volontariamente priva di qualunque notizia (a proprio rischio).
Nemmeno potrei biasimare una persona che pur vivendo in città, sia talmente oberata di lavoro (pesante o stressante) da essere troppo stanca (fisicamente o mentalmente) per tenersi informata, pur avendone i mezzi.
Biasimerei invece una persona che abbia conversazioni, discussioni o esprima opinioni su determinati argomenti senza dedicare almeno un po’ di tempo a mantenersi aggiornata su tutte quelle notizie che in un modo o nell’altro possono influenzare tali opinioni (con grave biasimo per le notizie più importanti e minimo biasimo per le notizie minori).
Se dovessi stilare una classifica di importanza delle notizie, partirei da quelle che riguardano grandi cambiamenti sociali, culturali, politici, di sanità o di relazioni internazionali, con importanza proporzionale al numero di persone che sono toccate dall’evento (e soprattutto se l’evento tocca anche persone future: un incidente ferroviario anche grave tocca comunque un numero limitato di persone, l’abolizione della pena di morte influenza innumerevoli persone anche nel futuro).
“Esistono notizie che una persona – al di là di doveri professionali e interessi personali – deve sapere?”
No.
E il biasimo?
“Con quello il mio papà si lava i folioni”, come disse il nostro nipotino di tre anni alla presentatrice Avon che stava proponendo a sua madre una bella confezione di sapone profumato.
le cure per le epidemie?
Sei degno di biasimo per il fatto di non sapere quali sono le notizie che DEVI sapere.
Se non lo sai, sallo!
Ma le notizie “da sapere” sono uguali per tutti?
Oppure variano a seconda del gruppo di amici, parenti, frequentazioni?
Tu escludi gli ambiti professionali e interessi personali… ma perché? le notizie che DEVI sapere in quegli ambiti non son degne?
La verità è che tu vuoi arrivare alla risposta di questa domanda unicamente per facilitarti il lavoro… pigrone!
@lucaraffinil: interessante analisi. Mi sembra di capire che, non biasimando chi si isola dal mondo, sostieni che non esistono notizie che una persona in generale deve sapere.
Diverso, giustamente, il caso di chi si impegna.
Precedenza ai “grandi cambiamenti sociali”, ma la cosa non mi sembra così semplice da definire. Anche perché esclude un ipotetico eventi molto tragico ma privo di conseguenze sociali, come le guerre in Paesi lontani.
@lector: Semplice e diretto.
@catta: mi interessa la questione in generale, notizie che ognuno deve sapere, per questo ho escluso le esigenze particolari. E mi pare che la risposta, almeno qui, sia negativa.
Vado sul filosofico. Il problema è che la domanda è ambigua perchè hai accostato oggettività e soggettività. Da un lato chiedi quali notizie una persona DEVE sapere, che sembra essere una cosa oggettiva, poi specifichi che intendi “meritevole di biasimo se non sa”, che è una cosa soggettiva in quanto il biasimo è personale.
Se prendiamo unicamente il lato oggettivo, io interpreto il “deve” in maniera letterale, come in matematica si interpreta la probabilità 1. Una cosa DEVE succedere se è CERTO che succederà. Quindi dire che una persona DEVE sapere una notizia è come dire che sicuramente SA o SAPRA’ quella notizia. Così come nessuno DEVE mangiare, in quanto si può decidere di non farlo e morire, così nessuna notizia in generale DEVE essere saputa se non si vuole. Se una persona decide di vivere su un’isola deserta senza nessun contatto col mondo, le uniche notizie che egli DEVE sapere saranno quelle che riguardano la sua persona (perchè non si potranno fare a meno di sapere). Quindi dal punto di vista oggettivo, l’unica notizia che una persona DEVE sapere è la propria esistenza (supponendo che la persona sia cosciente).
Tutt’altra questione è quella soggettiva, ossia chi e quanto si possa biasimare per non sapere qualcosa. Come dicevo si può biasimare qualcuno che parli di qualcosa senza essere a conoscenza di importanti notizie attinenti, ma si può biasimare qualcuno che decide di non voler sapere nulla (e coerentemente non esporre opinioni)? Si può biasimare una persona che ha deciso di isolarsi dal mondo e rimanere senza notizie? Per qualcuno forse sì e per altri forse no.
Per le guerre in paesi lontani: come possono non avere conseguenze sociali? Inoltre ricadono in “relazioni internazionali” e hanno un gran numero di persone coinvolte (che nella mia formuletta fa aumentare l’importanza della notizia).
@lucaruffinil: Ma probabilità 1 è sinonimo di necessità, non di dovere che è, invece, un concetto morale o se preferisci soggettivo.
Per le guerre in paesi lontani: come possono non avere conseguenze sociali? Le ostilità in Casamance, regione del Sud del Senegal, non hanno conseguenze sociali particolari per noi europei, e infatti non se ne parla granché, sui giornali.
Ah d’accordo, nella mia ultilma risposta non intendevo ovviamente un dovere morale, ma diciamo un “dovere d’essere” ossia sinonimo di necessità, appunto. Avevo capito che non era quello che intendevi originariamente, ma mi sembrava interessante comunque.
Se parliamo di dovere morale, rimango con la mia formuletta di partenza, che ovviamente non è perfetta ed è soggettiva, ad esempio un grande appassionato di musica potrebbe voler inserire anche qualcosa come “grandi cambiamenti musicali nella società” anche se ricade un po’ sotto “cultura”. Si può anche aggiungere un modificatore di lontananza: una guerra in Francia è chiaramente più importante per un italiano medio che una guerra in Cile.
Il discorso dei paesi lontani mi fa sorgere un’altra riflessione: già adesso ci sono paesi lontani fisicamente, ma anche e soprattutto lontani a livello di influenza sociale, come nel caso di quelli più poveri. Il caso del Senegal ne è un esempio, poche persone conoscono le notizie quotidiane delle guerre in questi paesi e nessuno credo viene biasimato per questo. Cosa succederebbe nel caso l’umanità colonizzasse altri pianeti? Se tra 10000 o 20000 anni avessimo diverse colonie in diversi pianeti, o addirittura nuovi stati formati su nuovi pianeti, con relazioni internazionali e interplanetarie ecc, il numero di notizie e di cambiamenti crescerebbe sempre di più. Chiaro che non si potrà sapere tutto, quindi quello che una persona ha il dovere morale di sapere è notevolmente influenzato dal numero di possibili “fonti di notizie”.
Comunque il tuo post e le tue risposte sembrano avere un qualche “punto” che mi sfugge, non so se fosse solo tua curiosità di sentire opinioni, o se proprio volessi arrivare a qualcosa…
@lucaruffini: Comunque il tuo post e le tue risposte sembrano avere un qualche “punto” che mi sfugge, non so se fosse solo tua curiosità di sentire opinioni, o se proprio volessi arrivare a qualcosa
In questo caso si tratta di curiosità: non ho particolari idee su questo tema e mi interessano le risposte degli altri, comprese la “formuletta” che mi sembra un po’ rispecchiare la prassi delle redazioni.
Una nuova legge che norma la mia sfera d’azione? (es.: modifica al codice della strada, divieto di fumo nei locali,…)