Vicino al server che ospita i dati vitali dell’azienda, dalla posta elettronica alla contabilità, campeggia l’immagine di Padre Pio da Pietrelcina.
È lì per proteggere i server. Guai a spostare Padre Pio: la sola idea terrorizza il titolare dell’azienda: mancare di rispetto alla sua immagine comprometterebbe il funzionamento dei computer e metterebbe in pericolo i dati registrati sul server.
Alcuni giorni fa il server si è spento senza più riaccendersi. Il server di backup, che dovrebbe sopperire alle manchevolezze del server principale, ha iniziato anche lui a funzionare male e, alla fine, a non funzionare del tutto.
Mentre alcuni sottoposti si ingegnavano a trovare una soluzione al problema, il titolare dell’azienda si chiedeva (e soprattutto chiedeva a quelli che si stavano ingegnando a far funzionare almeno uno dei due server) a cosa fosse dovuto quel doppio malfunzionamento dei due computer.
Uno dei malcapitati sottoposti, forse ingenuamente, ha osservato che, forse, Padre Pio non ha gradito la riesumazione della propria salma, avvenuta pochi giorni prima.
La reazione del titolare è stata un eloquente sguardo carico di disprezzo che, a voler rendere in parole, diventa “lascia perdere Padre Pio e cerca di capire cosa non è andato per il verso giusto”.
La reazione è curiosa: se Padre Pio è in grado di proteggere un server, logica vuole che sia anche in grado di danneggiarlo, fosse anche solo volgendo altrove il suo benevolo influsso. In altre parole: se una persona crede che l’immagine del frate barbuto possa garantire la salvezza (dei dati, oltre che delle anime), dovrebbe anche credere che la riesumazione della salma del suddetto frate barbuto possa determinare un danno al computer prima amorevolmente protetto.
Il titolare dell’azienda, però, crede nella protezione, imponendo la presenza di Padre Pio, ma non crede nel danno per incuria, chiedendo materialistiche spiegazioni del danno. Tutto ciò è davvero curioso.
La domanda è: il titolare dell’azienda crede in Padre Pio?
certo che ci crede. Ricordi il bipensiero? Nella religione abbiamo fantastici esempi di questa tecnica.
Comunque, giacché Padre Pio è un personaggio buono, non può che fare opere buone, e danneggiare server non rientra in quella categoria. A meno che non vogliamo vedere nei server e nelle diavolerie informatiche qualcosa di malvagio. Sì, è sicuramente così. Sì.
Per me, è un caso evidente di omissione di soccorso.
«a me padrepio mi fa paura… uno che fa miracoli se lo offendi ti può fare brutti scherzi…»
http://www.radicali.it/view.php?id=118588
😉
Che meraviglia la superstizione! Ferrigno anche a me padrepio fa paura, ha una faccia inquietante.
In ditta una volta, aprendo un server, abbiamo trovato Padre Pio.
Per una volta credete in qualcosa; credetemi.
C’era un santino di Padre Pio.
E anche un altro con la Madonna di Loreto.
E, tanto per tirare in ballo l’accoppiata peccato-espiazione (o forse quella eros-tanathos, ad esser cattivi), c’erano pure due ritagli di giornale porno con due signorine.
So che non ci credete. Ma io c’ero.
@Vaaal: Il bipensiero? Beh, certo ci crede e non crede, ma mi sembra che sià più un non credere che un credere.
@Marcoz: Dici che lo possiamo denunciare?
@Ferrigno: Anche a me Padre Pio inquieta un po’
@Fabristol: L’articolo senalato è bellissimo! Grazie!
@Emmyfinegold: Superstizione? Non credo: sarebbe superstizione se avesse incolpato Padre Pio del danno. Così, invece, è un curioso miscuglio di razionalità e irrazionalità.
@Weissbach: Ma cosa ci faceva Padre Pio con quelle signorine? 😉
Mons. Capovilla era in rapporti d’amicizia con un mio conoscente di Venezia, persona attendibile. Tutto confermato – e pure di più – riguardo ai reali sentimenti di Giovanni XXIII per Padre Pio. Ma, in via strettamente confidenziale, ce n’era anche per il c.d. Papa Buono….