Credevo che la metafora dei padri fondatori – della patria o di altre istituzioni – fosse soprattutto statunitense.Oggi alla radio ho sentito un politico svizzero parlare di “padri fondatori”. Una breve ricerca sul sito del parlamento e ho trovato conferma:
Le nombre de membre du Conseil fédéral est un chiffre magique choisi par les pères fondateurs de nos institutions.
A dirlo il consigliere nazionale liberale radicale neocastellano Raphaël Comte.
Ma Comte non è l’unico a usare questa espressione: grazie a Google ho scoperto che nel 2005 l’allora consigliere federale Christoph Blocher in un discorso all’assemblea dell’Associazione svizzera dei proprietari fondiari si riferì più volte ai “padri fondatori del nostro Stato federale del 1848”.
Recentemente – 27 Gennaio 2013, in occasione della Giornata della memoria – anche il presidente del consiglio italiano Mario Monti ha parlato di “padri fondatori” per riferirsi ai membri della Costituente. Come del resto fece nel 2008 Walter Veltroni.
Insomma, anche noi in Europa abbiamo dei padri fondatori e dobbiamo dunque essere dei figli riconoscenti nella grande famiglia dello Stato.