Vittorio Mathieu, sul Giornale dimostra la liceità della pena di morte, rifacendosi a Kant.
Condurre dimostrazioni politiche e sociali a partire da un filosofo morto dieci anni prima della Restaurazione (Kant morì nel 1804) è quantomeno curioso. Se non ricordo male, nei suoi testi dedicati alla filosofia del diritto, Kant aveva anche dimostrato che sarti e barbieri non possono godere del diritto di voto.
Disinneschiamo le bombe culturali
come mai perdi tempo a leggere Vittorio Mathieu?
E poi: vorrebbe dimostrare e NON dimostra !!!!
..no, il tempo non l’ha perso, visto che nell’articolo si cita Beccaria e non Kant..
In ogni caso, svalutare Kant perché è “vecchio”. e perché, su un’altra questione, sarebbe stato “contro il voto a barbieri e sarti”, mi pare una supponente fallacia logica.
saluti.
@granbacan: Sì, è una fallacia logica; come lo è fare il nome di Kant senza spiegare almeno i presupposti la sua teoria.
All’epoca del post non lo sapevo, ma nel libro Perché punire, Mathieu fa esattamente questo: cita Kant solo di sfuggita, illustrandone comunque il pensiero.